Rientro a scuola tra dubbi e timori dei genitori e dei bambini
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Rientro a scuola tra dubbi e timori dei genitori e dei bambini

Il Back to School è alle porte: il rientro a scuola tra dubbi e timori dei genitori e dei bambini è stato fissato per il 14 settembre a livello nazionale. Le date di riapertura delle scuole variano in alcune Regioni come, ad esempio in Puglia e Calabria (24 settembre), Sardegna (22 settembre) o Alto Adige (7 settembre). La chiusura dell’anno scolastico è prevista nella settimana del 7 giugno 2021.

Il Protocollo Sicurezza Scuole per la ripresa dell’anno scolastico nel rispetto delle regole anti Covid-19 (decreto 6 agosto 2020, n. 87) è stato siglato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, dalle organizzazioni sindacali della scuola (esclusa Gilda) e dalle associazioni dei dirigenti scolastici.

Il documento stabilisce una serie di regole da adottare nelle scuole per il personale scolastico, gli studenti e le famiglie.

Quali sono le regole stabilite dal Miur e le linee guida da rispettare?

Ecco come si rientra a settembre e cosa cambia a scuola.

Back to School: Protocollo Sicurezza Scuole, tutte le regole per non sbagliare

Il Protocollo di Sicurezza Scuole contiene 8 principali regole da rispettare per affrontare l’emergenza Coronavirus.

Ecco quali sono:

Help desk (numero verde 800903080), un servizio di assistenza disponibile anche online che raccoglie domande e segnalazioni riguardo alle misure di sicurezza fornendo supporto operativoanche di tipo amministrativo;

Piano di pulizia giornaliera dei locali scolastici ed igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, nonché aerazione frequente e adeguata degli spazi comuni. Gli istituti scolastici dovranno garantire puntualmente le operazioni di pulizia previste dal rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020 utilizzando detergenti con azione virucida;

Precauzioni igieniche: utilizzo della mascherina per chi ha un’età superiore ai 6 anni, mantenimento del distanziamento interpersonale di almeno un metro, pulizia frequente delle mani. Per ora, l’utilizzo della mascherina nelle aule non è obbligatorio, tranne nei casi in cui insegnanti e studenti non potranno rispettare la distanza sociale di almeno un metro (interrogazioni, ginnastica). Dovranno essere usate soltanto mascherine chirurgiche (non di stoffa) che verranno messe a disposizione gratis nelle scuole. Per i docenti, è prevista la mascherina trasparente allo scopo di riconoscere il labiale degli insegnanti. In base al trend epidemiologico, conunque sia, la mascherina potrà essere imposta dall’autorità sanitaria. Al momento, le mascherine dovranno essere indossate permanentemente dal personale delle scuole dell’infanzia non essendo sempre possibile garantire il distanziamento;

Ingressi ed uscite differenziati per evitare assembramenti con accesso limitato a visitatori ed esterni (che saranno ammessi soltanto previa registrazione dei propri dati). Gli studenti potranno essere accompagnati da un solo genitore o persona maggiorenne delegata dai genitori;

Obbligo di restare a casa per chi ha sintomi influenzali e febbre da misurare a casa (temperatura corporea superiore ai 37,5°C) e divieto di restare nei locali scolastici se, dopo l’ingresso, si hanno sintomi simili. Studenti e personale scolastico risultati positivi al Coronavirus saranno riammessi a scuola soltanto dopo aver comunicato con certificazione medica l’avvenuta negativizzazione rilasciata dal Dipartimento di prevenzione territoriale;

Contact tracing (tracciamento delle persone entrate in contatto con soggetti positivi al Covid-19) realizzato tramite raccordo tra sistema sanitario nazionale e sistema scolastico. Docenti e personale scolastico si sottoporranno gratuitamente e su base volontaria ai test sierologici;

Gestione di persone sintomatiche nell’istituto scolastico. Il soggetto contagiato dovrà tornare al più presto a casa seguendo, poi, il percorso medico previsto;

Supporto psicologico per far fronte a situazioni di stress, ansia, timore di contagio, senso di isolamento e insicurezza, scarsa concentrazione, senso di isolamento dei ragazzi.

Gestione di eventuali focolai a scuola: documento dell’Iss approvato

Via libera al documento dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) per la gestione di eventuali casi di focolai a scuola.  Cosa fare in caso di contagi a scuola?

Si prevede l’isolamento di tutti i compagni di classe e dei docenti che hanno avuto contatti stretti con il contagiato nei 2 giorni precedenti. Un solo caso di contagio non deve costringere l’intera scuola a chiudere.  In caso di positività di un docente o un altro lavoratore scolastico, si valuteranno i suoi contatti nelle 48 ore precedenti e si avvieranno eventuali procedure di quarantena.

Tutte le scuole dovranno nominare un referente Covid-19 che interagirà con la Asl ed a cui verranno segnalati eventuali casi di alunni sintomatici. Il referente si occuperà di controllare ‘assenze elevate” (oltre il 40%) di studenti nelle singole classi.

Il dirigente scolastico dovrà informare chiunque entri nei locali dell’istituto sulle disposizioni di sicurezza.

Le scuole dovranno anche tenere un registro con tutti gli spostamenti di docenti e supplenti delle varie classi o di attività svolte dagli alunni fuori dall’aula. Monitoraggio e tracciamento, quindi, e la misurazione della temperatura corporea a casa, prima di entrare a scuola.

Rientro a scuola: nuovi insegnanti, orari delle lezioni, banchi monoposto

Si prevede l’assunzione di nuovi insegnanti: a tale scopo il decreto Rilancio ha stanziato 977 milioni di euro che permetteranno di avere 50.000 (tra docenti e ATA) in più per la ripresa delle scuole a settembre.

Per l’ingresso e uscita, le scuole dovranno indicare con apposite segnaletiche i percorsi per evitare assembramenti. Segnaletiche anche all’interno delle scuole.

Ogni istituto potrà scegliere orari scaglionati, magari utilizzando accessi alternativi.

La durata delle lezioni può essere anche inferiore ad un’ora se questo rende più efficace l’organizzazione delle attività didattiche.

Le scuole non sono obbligate a comprare nuovi banchi monoposto, ritenuti utili dal Cts per il distanziamento tra gli alunni. di almeno un metro. Il necessario distanziamento costringe a rimodulare il layout delle aule (posti a sedere, arredi, zone di passaggio, ecc.). Il rispetto del distanziamento sociale potrebbe comportare anche una turnazione della presenza degli studenti in classe.

Back to School: incognite e nodi da sciogliere prima del rientro a scuola

Sono diverse le incognite e, tra i nodi da sciogliere, il più impegnativo riguarda i docenti. Sono ancora tanti, troppi, i posti vacanti e l’anno scolastico 2020/2021 si preannuncia quello del boom dei supplenti. Per ottimizzare i tempi, è prevista la cosiddetta ‘call veloce’ che servirà a rientrare dell’organico prima delle riaperture delle scuole.

In realtà, si sta sottostimando il problema dei bidelli, largamente insufficienti: il sottodimensionamento non riguarda solo personale docente e ATA.

I contratti trasformeranno i supplenti annuali in supplenti Covid, come i docenti Covid: precari, ad intermittenza, a cottimo, licenziati in caso di lockdown senza alcuna tutela, senza Naspi.

Come gestire i lavoratori in condizione di fragilità?

La questione delle mascherine resta aperta, non ancora del tutto sciolta.

Molte scuole (soprattutto le superiori), ad oggi, non hanno spazi sufficienti e personale adeguato. Riguardo alla scuola primaria, non è chiaro come funzionerà la mensa scolastica. Si rischia una ripresa della scuola con un’amministrazione impreparata.

Nonostante l’intenzione della ministra Azzolina di contrastare le classi pollaio e sovraffollate, resta il problema di organici e spazi insufficienti per rispettare il distanziamento sociale. Diversi sindaci, insegnanti e dirigenti scolastici continuano a parlare di classi da 25, 26, 27 alunni. Ciò significa che, probabilmente, l’utilizzo delle mascherine nelle scuole (seppure non obbligatorio) in molte circostanze sarà necessario.

Non ultimo, il problema dei trasporti.

Back to School: il problema dei trasporti

Se lo chiedono tutti: regole da rispettare a scuola ma come la mettiamo con i trasporti?

I mezzi di trasporto e la loro gestione rappresentano uno dei punti più critici e delicati da affrontare e risolvere.

Come rispettare il distanziamento interpersonale su bus, metro e treni per andare a scuola? Quante persone far salire a bordo?

Nel mese di aprile la capienza dei mezzi era stata ridotta al 50-60%,

Nelle ultime ore, in Conferenza Unificata è stato trovato l’accordo sul trasporto pubblico locale: l’intesa riguarda una capienza massima dell’80% che può salire al 100% per percorsi inferiori ai 15 minuti.

In tutti mezzi di trasporto locale, compresi quelli ferroviari, i posti a sedere rispetteranno precise regole. La mascherina e la misurazione della temperatura corporea saranno obbligatorie come la sanificazione degli ambienti ed un adeguato ricambio d’aria.

Rientro a scuola tra dubbi e timori dei genitori e dei bambini: cosa pensano?

Considerando il ruolo essenziale dell’istruzione per i nostri figli, è difficile dichiararsi non favorevoli al rientro a scuola a settembre.

Allo stesso tempo, per gran parte dei genitori ma anche per molti ragazzi, è difficile non ammettere dubbi, timori ed incertezze. C’è apprensione per la prossima riapertura delle scuole, per la salute dei figli e degli altri familiari. Sì, perché il problema non è soltanto il ritorno dei bambini ‘a’ scuola ma anche ‘da’ scuola, Torneranno infetti? Saranno contagiosi per i nonni, gli anziani, i più fragili?

Dubbi e timori di genitori e bambini si alternano alla voglia di ricominciare, di tornare a vivere ed imparare, di imparare a vivere di nuovo. Per i bambini socializzare è vitale.

C’è la preoccupazione per la stagione invernale: si parla di una possibile nuova ondata di contagi senza contare che la classica influenza stagionale potrebbe causare ancora più confusione.  Ci si lamenta soprattutto per l’uso delle mascherine all’interno delle scuole.

Cosa ne pensano i ragazzi?

Gran parte dei ragazzi pensa che la mascherina, dopo mezz’ora, soffoca; l’idea di indossarla per 6 ore è un incubo.

“Ci respiriamo la nostra anidride carbonica”.

“Bisognerebbe continuare con la didattica e distanza e non sprecare soldi”.

“Perché non stare a casa finché non si trova il vaccino?”.

I genitori come la pensano?

Alcuni genitori ammettono che, purtroppo, la mascherina serve se non si trovano altre soluzioni: i bambini non sono immuni dal Coronavirus.

“Per ora, non si può fare altrimenti. Bisogna salvaguardare alunni, insegnanti, genitori, nonni”.

“Servono per forza, manca il vaccino”, “è l’unico modo per limitare la diffusione stando in classe. D’altronde, chi lavora la usa”.

Sono molti i genitori che la pensano diversamente. Credono che l’uso della mascherina per 6-8 ore sia “una follia, una tortura pericolosa e ingiustificata, e senza senso”.

“Non ha senso tenere le mascherine se, poi, durante le interrogazioni bisogna toglierle”.

E’ “impensabile”, “Impossibile non la terranno mai”.

I genitori più ansiosi sono convinti che “i bambini non respirerebbero bene, sudano, manca l’ossigeno. Devono concentrarsi a scuola”.

I ragazzi non riuscirebbero a mantenere la concentrazione, ad impegnarsi a scuola. In più, le mascherine per tutto quel tempo “diventerebbero più veicolo di batteri che salvavita”. Senza considerare chi soffre, ad esempio, di asma.

Come affrontare l’emergenza Covid-19 negli asili nido e scuole materne a settembre

Il rientro non interessa soltanto gli studenti, bambini e adolescenti, ma anche i più piccoli. Parliamo di asili nido (0-3 anni) e scuole materne (3-6 anni).

L’età e la mancanza di autonomia di bimbi così piccoli rendono particolarmente complessa la gestione e conduzione delle attività educative che dovranno, comunque, fare i conti con  regole, limitazioni e prescrizioni sanitarie,

Sarà difficile mantenere il distanziamento interpersonale visto che i bimbi necessitano di un contatto più diretto con chi li accudisce. I bambini di età inferiore ai 6 anni hanno bisogno di muoversi, esplorare, toccare, di vicinanza fisica e contatto.

Mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro al nido o alla scuola materna è impossibile, ma i genitori torneranno al lavoro e non tutti possono contare su un supporto. E’ altrettanto impossibile a livello pedagogico sopperire ai bisogni dei più piccoli con la didattica a distanza.

C’è da dire che, anche prima della crisi Coronavirus, esisteva già una carenza strutturale nell’offerta: i posti disponibili negli asili nido sono molto scarsi rispetto alla domanda.

I posti disponibili rispondono ad una media nazionale del 24,7% secondo i dati statistici riferiti al 2018. I costi elevati degli asili nido contribuiscono a selezionare i bimbi che accedono al servizio in base al reddito familiare. In molti Comuni italiani gli asili nido e le scuole dell’infanzia sono a gestione privata/paritaria.

Torniamo al punto centrale della questione: la paura del rischio di contagio con il rientro cosiddetto ‘in sicurezza’ a settembre per chi potrà permetterselo.

Sulla base delle linee guida del Cts, il rientro agli asili nido per settembre è stato deciso. Quali sono le regole da rispettare?

Le regole per l’avvio in sicurezza di nidi e materne

Con Decreto del 3 agosto 2020, n.80, il Ministero dell’Istruzione ha definito i criteri per l’avvio in sicurezza degli asili nido e scuole materne (fascia di età 0-6 anni). Si garantiscono tempi di erogazione ed accesso allo stesso numero di bimbi accolti solitamente.

Gruppi e sezioni dovranno essere organizzati allo scopo di risultare identificabili: per le misure di contenimento (ed eventuali casi di contagio), ad ogni gruppo verranno assegnati docenti, educatori e collaboratori.

Gli spazi saranno organizzati evitando l’intersezione tra gruppi diversi con assegnazione esclusiva di oggetti e giocattoli. Gli spazi esterni ed altri disponibili possono essere riconvertiti per ospitare gruppi di gioco e relazione.

Il Ministero dell’Istruzione si sta adoperando per incrementare l’organico, individuare altre figure professionali, prevedere eventuali deroghe per le sostituzioni.

E’ stata prevista la formazione ed informazione specifica nella modalità a distanza del personale riguardo all’organizzazione interna ed alle dovute condotte igienico-sanitarie.

I bimbi di età inferiore ai 6 anni non devono indossare la mascherina e non sono soggetti alla rilevazione della temperatura corporea all’ingresso. Il personale ed i soggetti che accedono all’interno della struttura dovranno utilizzare la mascherina durante tutta la permanenza.

Verranno predisposti punti di ingresso e di uscita differenziati ed un solo genitore (o persona maggiorenne delegata dai genitori) potrà accompagnare i bambini.

Possono accedere alle strutture personale e bambini che non presentano sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°C, che non sono stati in isolamento domiciliare o quarantena oppure a contatto con persone positive al Covid-19 negli ultimi 14 giorni. L’accoglienza avverrà negli spazi esterni rispettando il distanziamento tra adulti.

I pasti potranno essere consumati nei refettori (se disponibili) o in aula previa aerazione e sanificazione dei locali.

Quanti genitori saranno disposti ad affidare i propri figli a nidi e materne in questo clima di incertezza, considerando il distanziamento sociale praticamente azzerato?

Nuovo Decreto Ministeriale n. 87 del 6 Agosto 2020

Il nuovo DPCM entra in vigore lunedì 7 e sarà valido fino al 30 settembre 2020.
Rimane l’obbligo di tampone per chi rientra dai 16 Paesi ritenuti a rischio, si potrà rientrare in Italia per ricongiungersi col proprio partner.
Persiste l’obbligo della mascherina nei luoghi affollati e il divieto di assembramenti.

E’ possibile scaricare e consultare il nuovo Decreto Ministeriale cliccando a questo link

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