Quando gli uomini sentono parlare di prostata di solito rabbrividiscono, ci sono tantissimi miti da sfatare che circondano questo argomento.
Prima di procedere vogliamo rassicurare i papà che stanno leggendo che l’esame della prostata non fa male, sia perché esistono diversi esami che non sono per niente invasivi come l’esame del sangue per controllare la prostata, sia perché lo sviluppo nel settore medico ha reso meno doloroso e più rapido questo test, spesso di vitale importanza.
A questo punto è importante sottolineare la grandissima importanza della diagnosi precoce dei tumori alla prostata in tema di prevenzione.
Sottoporsi periodicamente ai controlli della prostata, infatti, diminuisce notevolmente il rischio di patologie, inoltre, può essere vitale per la diagnosi precoce e la prevenzione ai tumori (che significa individuare il cancro in tempo per combatterlo).
A che età bisogna iniziare a monitorare lo stato di salute della prostata?
In generale, i controlli alla prostata devono iniziare appena superati i 40 anni ma non è sempre necessario, molto dipende dallo stato di salute e da diversi fattori, quali stile di vita e familiarità genetica.
Nelle persone di età inferiore ai 40 anni, infatti, è rara la necessità di procedere a controlli di questo tipo, a meno che non siano presenti casi di cancro alla prostata in famiglia, in questo caso è opportuno monitorare il proprio stato di salute sotto stretto consiglio del proprio medico curante.
La fascia d’età in cui qualsiasi papà dovrebbe sottoporsi a controlli regolari della prostata è quella compresa fra i 45 e 50 anni: i controlli periodici sono sicuramente delle ottime strategie di prevenzione.
Dopo i 50 anni ogni uomo entra nella fase della vita dove è opportuno sottoporsi all’esame della prostata ogni due anni ma anche ogni 12 mesi, a seconda della manifestazione o meno dei sintomi che identificano le diverse patologie di questa ghiandola.
Quali sono i sintomi che evidenziano problemi alla prostata?
Spesso sottovalutata, la prostata svolge un ruolo cruciale nella salute maschile dal punto di vista riproduttivo, e ignorare i suoi sintomi può comportare conseguenze gravi.
I sintomi più indicativi di un problema prostatico possono essere diversi, tra cui:
- Difficoltà nell’urinare, come minzione frequente, minzione dolorosa o debole flusso urinario
- Dolore durante la minzione o l’eiaculazione
- Sangue nelle urine o nello sperma
- Sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica
- Dolore nella zona lombare, nell’area pelvica o nella parte superiore delle cosce
- Affaticamento generale o debolezza
- Infiammazioni
- Febbre alta
Fare attenzione a questi segnali può diventare fondamentale per intervenire sul problema velocemente. È importante notare che questi sintomi possono anche essere causati da altre condizioni non cancerogene della prostata, come l’infezione della prostata. Pertanto, è fondamentale consultare un medico se si riscontrano sintomi persistenti o preoccupanti, in modo da ottenere una valutazione accurata e una diagnosi appropriata.
Monitorare costantemente la prostata dopo una certa età risulta comunque importante per evitare questi sintomi ed eventuali danni di lungo termine.
Esami del sangue della prostata: un controllo indolore
Gli esami del sangue della prostata rappresentano un’eccezionale strategia di prevenzione non dolorosa che impedisce il verificarsi dei sintomi appena descritti e può intercettare il tumore alla prostata nelle sue fasi iniziali, consentendo di intervenire sullo stesso per tempo.
Questa tipologia di controllo permette di analizzare la salute della ghiandola assicurando una prevenzione efficace.
L’esame Antigene Prostatico Specifico, conosciuto anche come PSA è lo strumento vincente per la diagnosi precoce del tumore alla prostata, anche le analisi delle urine sono un’arma utile per individuare le patologie della prostata e le infezioni alle vie urinarie.
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