Effetto psicologico della pandemia per i genitori

Effetto psicologico della pandemia per i genitori

Durante il periodo di lockdown, un gruppo di ricercatori/trici e psicologhi/e si è “incontrato” virtualmente per confrontarsi su ciò che stava accadendo nella nostra realtà e che rifletteva le difficoltà e le paure che i genitori e i loro figli riportavano all’interno dei setting terapeutici.
Dalle riflessioni condivise e sviluppate all’interno del gruppo è nato un questionario di valutazione della condizione psicologica delle famiglie italiane.

Questo questionario è stato compilato, tra aprile e maggio, da oltre 1000 genitori, con la collaborazione dei papà della community di Superpapà!.

Le mamme e i papà hanno riportato un alto livello di stress e di disagio psicologico, spesso oltre i livelli di guardia.
Per i papà, soprattutto il continuare a lavorare fuori casa è stato fonte di forte stress, tra la paura di ammalarsi e quella di contagiare la propria famiglia: molti di loro sono rimasti separati per molto tempo dai loro figli per non esporli a rischio!
Anche i figli, soprattutto quelli più piccoli, hanno mostrato una serie di problematiche in aree importanti dello sviluppo, come la socialità e la condotta.

Il report

Il gruppo di ricerca ha preparato un report dettagliato di questi risultati, che potete trovare cliccando a questo link: https://www.superpapa.it/report-genitori-coronavirus/

Le famiglie hanno riportato da un lato la loro fragilità e sofferenza psicologica dovuta alla difficoltà nella gestione delle loro complesse esigenze educative, lavorative ed economiche, mentre dall’altro alcuni genitori hanno riportato la capacità di trovare all’interno proprio della famiglia la forza per superare questo momento difficile, che viene definita in psicologia resilienza.

Il Dr. George Eman Vaillant ha scritto che «la resilienza non è una condizione ma un processo: la si costruisce lottando».

Per ora le famiglie italiane l’hanno fatto, coi papà in prima linea, ma è importante continuare ad ascoltare (e misurare!) attentamente la loro voce per individuare le situazioni e le aree di maggiori fragilità.

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