Essere padri ai tempi del lockdown

Essere padri ai tempi del lockdown

L’Italia tenta di ripartire

Siamo da poco usciti dal periodo nero del lockdown dove, di fretta e furia, ci siamo chiusi in casa con la paura del contagio da Coronavirus.

Si è scritto molto in questi giorni delle problematiche che sono emerse nelle case delle famiglie italiane: i genitori sono preoccupati dall’incertezza del posto di lavoro con tante aziende messe in ginocchio dalla conseguente crisi economica.
Il problema serio della scuola che con la DAD ha aumentato le difficoltà dei bambini dissolvendo il loro bisogno di inclusione e la voglia di ritornare a una parvenza di normalità.
Per la prima volta, caso più unico che raro, genitori e figli si sono ritrovati a convivere 24h su 24h affrontando ogni giorno molteplici problemi.

E’ stata dura soprattutto per le mamme che, ancora una volta, hanno pagato il prezzo più caro.  Per via del solito Gender Gap in ambito lavorativo, si sono ritrovate a casa ad aiutare i figli nei compiti e nelle ricerche per poi pensare al pranzo e alla cena. In una situazione surreale.
Le più fortunate hanno potuto contare sul valido apporto dei propri partner, dei compagni, dei mariti.

Il ruolo svolto dai papà

Si è scritto tanto delle mamme delle loro proteste durante questi mesi di lockdown, ma i papà?.

Ci sono quelli che sono andati in cassa integrazione e sui social chiedevano informazioni perché sul conto non arrivava niente.
I più sfortunati hanno perso il lavoro e han dovuto pensare subito ad un piano B.
Alcune classi di lavoratori han dovuto lavorare lo stesso anche se i dispositivi di sicurezza non si trovavano (basti pensare agli infermieri e agli operai).
In tanti si son ritrovati a fare smartworking ma, con figli collegati con la scuola e mogli a casa, si è trasformato in un love working, con tutti i pro e i contro.

Non è stato semplice

Non è stato semplice nemmeno per i papà, nemmeno per il sottoscritto:
durante il lockdown ho appreso la morte di un collega con il quale parlavo spesso di calcio giovanile. Era così tanto orgoglioso di suo figlio, per giorni e giorni sono rimasto con la testa piena di pensieri e gli occhi lucidi durante le videochiamate.

Non è stato semplice ma ce l’abbiamo fatta. C’è chi ha avuto paura di uscire al mattino per andare a procacciare i soldi e rientrava la sera terrorizzato di portare il virus maledetto tra le mure domestiche.
C’è chi si chiudeva in bagno per fare le video call con il capo mentre in corridoio bambini urlanti lo reclamavano.
In questi mesi è successo di tutto e, più di una volta, ci siamo sentiti sbagliati.

Il video “Tu vai bene così”

Per una volta non riuscivamo ad avere la situazione sotto controllo, mentre le notizie di casi di covid-19 impazzavano in tutto il nord d’Italia, mentre si facevano le file di una o due ore per entrare a fare la spesa nei supermercati, in una situazione così incerta e angosciante anche noi papà ci siamo ritrovati a dover prendere decisioni con la paura di sbagliare.

I papà del Superpapà Network han voluto realizzare questo video per ribadire che anche i papà hanno sofferto in una situazione di assoluto smarrimento e vogliono lanciare un messaggio positivo per tutti i genitori:

“Coraggio, siamo caduti ma ci rialzeremo!”.

E non siamo soli, tutte le mamme e i papà d’Italia si sono ritrovate nella stessa tempesta, in qualche modo riusciremo a venirne fuori.
Forza papà, è arrivato il tempo di riprendere il timone della nostra vita, c’è stato uno scossone ma dobbiamo proseguire nel nostro intento.
Lo dobbiamo fare per noi e per i nostri cari.

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