DSA, Disturbi dell’Apprendimento, cosa fare
DSA, cosa fare

DSA, Disturbi dell’Apprendimento, cosa fare

Cosa fare dopo la diagnosi di DSA

La certificazione parla chiaro, tuo figlio ha un Disturbo dell’Apprendimento. Cosa fare? La prima cosa è non perdere la calma. Stai per affrontare quella che gli esperti chiamano la “presa in carico” del problema, un aspetto che deve essere condiviso dalla famiglia, dal bimbo e dagli operatori sanitari. Davanti a te si apre un percorso dove, insieme all’aiuto degli insegnanti e del personale specializzato, potrai aiutare tuo figlio a ridurre il disturbo e a favorire il suo inserimento scolastico e sociale. Non sentirti colpevole e non incolpare nessuno. I DSA sono una caratteristica di tuo figlio, non una malattia. Devi accettarli e pianificare la strada da percorrere.

Terapie riabilitative

Le terapie per i Disturbi dell’Apprendimento devono essere stabilite in base al tipo di disturbo. La dislessia avrà bisogno di specifici percorsi di lettura mentre per la disgrafia e la disortografia il bambino sarà sottoposto a interventi mirati sull’ortografia e la scrittura. La terapia per la discalculia invece lavorerà sul sistema dei numeri e del calcolo e, se necessario, sulla memoria a breve termine. Ogni percorso verrà concordato con gli specialisti e gli insegnanti, in modo tale da poter predisporre per tuo figlio un Piano Didattico Personalizzato (PDP). In questa sede vorrei proporti un piccolo approfondimento su tre aspetti specifici delle terapie riabilitative nei DSA: l’intervento psicologico, la logopedia e il supporto da parte dei genitori nella vita di tutti i giorni.

Supporto psicologico


Un bambino che presenta un Disturbo dell’Apprendimento è un bambino che soffre perché si sente diverso dai suoi coetanei, ha scarsa stima in se stesso e nelle sue capacità. Il ragazzo, con il trascorrere del tempo, può sviluppare un forte senso di inferiorità, perché, prima della diagnosi, colleziona una serie di insuccessi scolastici che spesso vengono sottovalutati dagli insegnanti. Il supporto psicologico dopo la diagnosi deve avere una precisa finalità: fornire al bimbo una serie di tecniche per gestire il suo comportamento, le sue emozioni negative e per sviluppare una forte capacità di autocontrollo. Anche in questo caso la collaborazione scuola-famiglia è fondamentale. Il bambino ha bisogno di rinforzi positivi che possono aiutarlo a riacquistare la fiducia in se stesso.

La logopedia


Il logopedista è fondamentale nel trattamento positivo dei Disturbi dell’Apprendimento in quanto diventa il collegamento tra la famiglia, la scuola e il bambino. Questa figura professionale infatti può intervenire in maniera specifica e personalizzata, costruendo un percorso ritagliato sulle singole esigenze del bimbo. Nelle sedute può potenziare le capacità di lettura del piccolo paziente, la comprensione del testo, favorire la riabilitazione grafica e ortografica o la sintesi e l’elaborazione dei testi.

Quello che puoi fare tu


Lo psicologo e il logopedista hanno bisogno di un aiuto fondamentale: il tuo. La prima cosa che devi fare è organizzare un ambiente dove il ragazzo possa studiare tranquillo e senza distrazioni. Compra una scrivania e una sedia dove il bimbo possa stare seduto comodamente e che gli permetta di appoggiare entrambi i piedi a terra.

I compiti a casa


I compiti a casa devono essere il frutto di un’attenta pianificazione. Puoi aiutarlo, quando è ancora attento, a svolgere quelli di potenziamento della lettura, della scrittura e del calcolo. Potete dividere il testo in paragrafi, sottolineando con evidenziatori di colore diverso le parole più importanti che, legate tra di loro, possano aiutare il bimbo a formulare un breve discorso. La tecnica del colore diverso può essere utilizzata con successo anche in caso di discalculia. Il bambino dovrà sottolineare i segni delle operazioni ognuno con un colore diverso.

L’esposizione verbale può essere semplificata seguendo uno schema ben preciso che risponde a domande del tipo: Chi? Quando? Cosa? Perché?. Prova a utilizzare le mappe concettuali, utili per costruire un percorso grafico che lo aiuta a verbalizzare e ricordare un determinato evento.

Qualche piccolo consiglio


Leggi per lui perché un dislessico può e deve appassionarsi alla lettura oppure leggete insieme. Commentate le figure, alcuni passaggi della storia e compila, ogni volta che puoi, una specie di diario di bordo che potrai far vedere alle maestre. Intervieni sempre nei suoi momenti di difficoltà, soprattutto se impiega troppo tempo per leggere una parola. Prova a utilizzare gli audiolibri e mantieni vivo il suo interesse fornendogli materiali sempre diversi. Lodalo e gratificalo, anche solo con le parole. Il bimbo si nutre della tua stima e del tuo supporto.

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