Come spiegare ai bambini i pericoli del Coronavirus

Come spiegare ai bambini i pericoli del Coronavirus

Non raccontiamo bugie ai nostri figli

Sono settimane complicate per la Lombardia ma in generale per tutta l’Italia alle prese con il temibile Covid-19, un virus pericoloso non soltanto per gli effetti letali su alcune categorie di persone, ma per la virulenza del contagio e per lo sforzo imprevisto che è gravato improvvisamente sul nostro sistema medico.
E’ successo tutto in un attimo e lo scenario è cambiato in poche ore e ciò che tutti davamo per scontato è diventato un privilegio al quale siamo stati chiamati a rinunciare. Un viaggio, una messa, un giro al luna park, la spesa al supermercato con i bambini. Tutto è diventato off-limits e, complice il bombardamento mediatico, il rischio psicosi è stato notevole.

Se tutto ciò ha rappresentato per noi uno shock improvviso, figuriamoci per i nostri bambini che da un giorno all’altro sono stati costretti a restare a casa e a rinunciare a feste ed incontri con gli amichetti al parco.
Sono spuntate in giro anche le prime mascherine, che tutti noi avevamo visto finora soltanto nei film giapponesi, e, con loro, sono arrivate immancabili le prime domande dei nostri figli:


“Papà che cos’è il Coronavirus? Perché quel signore ha la mascherina? Perché non possiamo andare a scuola?!

Ancora una volta noi genitori ci siamo trovati di fronte a domande scomode ma con la necessità di dire la verità ai nostri bambini. Ma tutto ciò che è una difficoltà, per i Superpapà si trasforma in una missione da affrontare e superare nel migliore dei modi!.

Una buona occasione per parlare di rispetto

Non scappiamo dalle domande dei nostri figli ma cerchiamo di spiegargli sempre quello che sta succedendo.
A seconda dell’età dei nostri bambini possiamo sfruttare questa occasione per parlare del rispetto delle persone più deboli: gli anziani, gli immunodepressi, i malati. Perché ciò che per noi può essere risolto nella gran parte dei casi come una semplice influenza, per altri soggetti più a rischio può diventare letale.
E’ per questo che è necessario limitare le possibilità di contagio facendo rispettare le regole che arrivano dalla comunità scientifica e politica. Questo costerà sacrificio ai bambini. Qualche cinema in meno, qualche giostrina in meno, qualche festa e occasione di svago in meno. Ma la posta in palio è molto alta e questo messaggio noi genitori abbiamo il dovere di trasmetterglielo.
Quindi, mentre noi ce n’è stiamo tranquilli a casa c’è tutto un esercito di medici e infermieri impegnati a sconfiggere questo fastidioso virus, e dobbiamo solo essere grati al lavoro che svolgono!

Può essere anche l’occasione per ristabilire un po’ di sane norme igieniche che dovrebbero essere la normalità ma che oggi diventano ancora più necessari: lavarsi spesso e bene le mani, non prendere le cose da terra, non portarsi le mani in bocca e sul viso e gli occhi, quando si starnutisce e tossisce bisogna coprirsi la bocca (meglio se con il gomito).

L’OMS ha dovuto ricordare tutte queste norme di comportamento che devono essere la base della nostra quotidianità.

E’ in situazioni complicate come queste che dobbiamo essere tutti alleati e uniti: adulti e bambini, lavoratori e capi, giovani e anziani, meridionali e settentrionali, italiani e stranieri. Siamo tutti cittadini del mondo.
E’ questo il messaggio più bello che noi come genitori dobbiamo insegnare ai nostri figli. Ne va del loro futuro e di quello di tutta l’umanità.

E chi ha bisogno di spostarsi?

Ecco il nuovo modulo dell’autocertificazione per gli spostamenti da città a città, ma anche all’interno dello stesso comune, dopo le nuove norme relative al coronavirus:
Cliccate qui per scaricare il nuovo modulo.
Sarà necessario compilare l’autocertificazione del Ministero dell’Interno ricordando che le motivazioni concesse sono solo 4: “comprovate esigenze lavorative; situazioni di necessità; motivi di salute; rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.

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