Medici e infermieri in prima linea nella lotta al Coronavirus
Medici e infermieri a Codogno

Medici e infermieri in prima linea nella lotta al Coronavirus

L’emergenza Coronavirus ci ha resi tutti un po’ più fragili, siamo impauriti e dobbiamo rinunciare a tante belle libertà che prima davamo per scontate. Ci siamo dimenticati, ad esempio, cosa voglia dire trascorrere ore spensierate al cinema o allenarsi in palestra.
Con i bambini a casa da scuola si lavora in smartworking facendo i salti mortali.
E si avverte nell’aria che l’economia italiana è in stallo, con gli indici di borsa in profondo rosso. Attendiamo tutti di sapere quando riusciremo a sconfiggere la diffusione di questo maledetto virus intanto ci teniamo aggiornati con le news online.

Eventi rimandati

I più importanti eventi e le più grandi manifestazioni sono state tutti rimandati.
La nostra Festa dei Superpapà, in programma il 15 marzo, è stata spostata al 7 giugno 2020 a Cascina Cuccagna sperando che per quel periodo il Coronavirus sia solo un brutto ricordo.  
Tra noi genitori c’è molta preoccupazione ma anche tanta fiducia e stima nella task force sanitaria che da subito si è messa in moto per fronteggiare l’emergenza del Covid-19.

Il Primario dell’Ospedale di Codogno e Lodi

Ci sono tanti medici, infermieri e personale paramedico coinvolti in prima persona, ogni giorno, ai quali va ripetuto il nostro più sentito “grazie”.
Mettono a repentaglio la propria vita facendo il loro dovere di professionisti dando un eccellente servizio alla comunità.
Tra le tante storie ci piace evidenziare quella di Stefano Paglia, primario del Pronto Soccorso di Codogno, il paese della zona rossa messo sotto quarantena.

Dott. Stefano Paglia


Il 20 febbraio scorso il dott. Stefano Paglia era a teatro con la moglie e le due figlie quando è stato richiamato d’urgenza in servizio per il primo caso mai registrato di Covid-19 in Italia.

Il dott. Paglia non ci ha pensato un attimo, è corso al suo ospedale ed ha indossato il camice bianco a dirigere questa lotta impari contro il virus.
Non è più tornato a casa dai suoi.
Da quel giorno vede moglie e figlie solo su videochiamate di whatsapp; insieme ai suoi collaboratori, infermieri e alle operatrici sanitarie, studiano e combattono questo nuovo virus e ne limitano la diffusione nel resto d’Italia. E’ fiducioso il dott. Paglia ma è altrettanto consapevole che per vincere questa battaglia serva testa, fiducia nella scienza e organizzazione degli spazi nelle terapie intensive per prendersi cura dei possibili contagiati al di fuori della zona rossa.
Ci uniamo al coro di messaggi di stima e di supporto per questo grande uomo, un padre che si prende cura di tutta la comunità.

Su Facebook un’infermiera ci emoziona così:

“Noi non oggi con il Coranavirus ma ogni giorno con tutte le malattie infettive ci conviviamo.
Siamo quelli che abbiamo paura non per noi ma di portare germi virus e batteri di ogni tipo ai nostri figli lavorando su turni di notte, di domenica, di festa e Ferragosto.
Noi siamo quelli che lavoriamo in qualsiasi condizione dando la priorità al paziente.
Anche noi abbiamo paura ..ma ci siamo abituati a non dare ascolto alle nostre paure perché abbiamo scelto la nostra professione e siamo professionisti infermieri medici con amore per il prossimo!”

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