E’ iniziato oggi il rientro a scuola tranne eccezioni che riguardano certe regioni come Sardegna (22 settembre), Puglia e Calabria (24 settembre).
Tra dubbi e timori di genitori, docenti, studenti piccoli e grandi, il back to school prevede regole che rivoluzioneranno la quotidianità negli ambienti scolastici.
Tutte le regole anti Covid-19 per non sbagliare sono contenute nel Protocollo Sicurezza Scuole (decreto 6 agosto 2020, n. 87) siglato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, dalle organizzazioni sindacali della scuola (tranne Gilda) e dalle associazioni dei dirigenti scolastici.
Famiglie, personale scolastico e studenti dovranno attenersi scrupolosamente alle regole disposte da questo documento, stabilite dal Miur. La sezione FAQ sul sito del Miur è in costante aggiornamento.
In attesa del back to school in tutta Italia, emergono i primi problemi concreti come lo stop al tempo pieno e alla mensa: una scuola su 4 parte senza. E’ un grosso disagio per tante famiglie italiane che saranno costrette ad organizzarsi con il lavoro. Prima del Covid, circa un milione di bambini delle elementari restava a scuola tutto il giorno fino alle 16,30. Venendo a mancare il tempo pieno come tenere un bimbo a casa il pomeriggio per aiutarlo a studiare se i genitori lavorano?
La preoccupazione numero uno riguarda il fatto che è impossibile valutare concretamente e prevedere il livello di trasmissione del Sars-Cov-2 all’interno delle scuole italiane.
Rientro a scuola a settembre: linee guida
Mascherine, distanziamento e responsabilità: sono questi i tre pilastri su cui si basano le linee guida stabilite dal Miur per il rientro a scuola a settembre in sicurezza.
Adeguarsi all’emergenza sanitaria è un grande sforzo che coinvolge tutti: gli studenti, i genitori, i docenti. Uno sforzo non solo riorganizzativo all’interno dell’ambiente scolastico che viene rivoluzionato da nuove e stringenti regole ma anche emotivo.
Dubbi, incertezze, possibilità di ulteriori restrizioni, nuovi standard di apprendimento, un diverso approccio sociale con i compagni, preoccupazioni, ansie. I genitori temono di non riuscire a mantenere i propri impegni lavorativi con i figli a casa. Genitori e insegnanti dovranno sopportare un carico maggiore per affrontare il disagio di bambini e ragazzi dovendo pensare anche a se stessi per il rischio di contagio.
Si prospetta una nuova sfida: tutti dovranno confrontarsi con una scuola radicalmente cambiata, fatta di divieti, restrizioni, rigidi codici di comportamento da rispettare per il bene di tutti.
Ecco quali sono le regole di base previste dal Miur per affrontare l’emergenza Coronavirus e come cambia la scuola.
Help desk
E’ stato istituito un numero verde (800 903 080) che fornisce un servizio di assistenza anche online. Ha la funzione di raccogliere domande e segnalazioni sulle misure di sicurezza e di fornire supporto operativoanche di tipo amministrativo.
Ingressi ed uscite
Ingressi ed uscite saranno differenziati allo scopo di evitare assembramenti. L’accesso agli istituti sarà limitato a visitatori ed esterni, che potranno accedere solo previa registrazione dei propri dati. Un solo genitore (o persona maggiorenne delegata dai genitori) potrà accompagnare i figli a scuola.
Oltre agli ingressi scaglionati, bisognerà indicare con apposite segnaletiche i percorsi: verranno apposte segnaletiche anche all’interno delle scuole.
Riunioni e colloqui vengono sostituiti da incontri virtuali sulle piattaforme online, mentre i pagamenti delle tasse scolastiche ed i vari servizi saranno telematici.
Per evitare assembramenti, sono previsti turni in mensa, nei bagni e per l’intervallo. Ogni istituto potrà utilizzare accessi alternativi.
Piano di pulizia e igienizzazione
Per contenere al massimo il rischio di contagio, sono previsti un piano di pulizia giornaliera dei locali scolastici e l‘igienizzazione periodica di tutti gli ambienti (aule, palestre, aree comuni, materiale didattico e ludico, laboratori, postazioni di lavoro, ecc.). Il Protocollo di Sicurezza prevede anche un’adeguata e frequente aerazione degli spazi comuni.
Ogni istituto scolastico dovrà garantire puntualmente gli interventi di pulizia stabilite dal rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020 ed utilizzare detergenti con azione virucida.
In caso di contagio, sarà necessario procedere ad una sanificazione e pulizia approfondita di tutta la struttura in via straordinaria.
Precauzioni igieniche: mascherine, distanziamento, pulizia delle mani
Personale scolastico, visitatori e studenti (di età superiore ai 6 anni) dovranno utilizzare le mascherine all’interno degli ambienti scolastici. Verranno usate esclusivamente mascherine chirurgiche (non di stoffa) che le scuole metteranno a disposizione gratuitamente. Per riconoscere il labiale dei docenti, questi ultimi indosseranno la mascherina trasparente.
Di recente, la ministra Azzolina ha precisato che “la mascherina al banco si può abbassare”.
Le altre regole sono il distanziamento interpersonale di almeno un metro e la pulizia frequente delle mani.
Nelle aule, la mascherina è obbligatoria nei casi in cui studenti ed insegnanti non possono rispettare la distanza di almeno un metro come nel caso delle interrogazioni.
L’autorità sanitaria potrà imporre l’utilizzo della mascherina a seconda del trend epidemiologico. Per ora, soltanto il personale delle scuole dell’infanzia deve indossare le mascherine in modo permanente in quanto in asili nido e materne non è possibile garantire il distanziamento.
Sono esclusi dall’utilizzo di mascherine i bimbi con età inferiore ai 6 anni ed i soggetti con disabilità incompatibili con l’uso dei dispositivi di prevenzione individuale.
Sarà vietato per gli alunni scambiarsi materiale scolastico.
Supporto psicologico
Gli studenti piccoli e grandi vivranno la scuola con grandi limitazioni comportamentali, socialità ridotta, difficoltà di concentrazione, irritabilità, panico, insicurezza.
E’ facile intuire, dunque, perché il Protocollo di Sicurezza abbia previsto anche il supporto psicologico allo scopo di affrontare eventuali situazioni di ansia, stress, timore di contagio, senso di isolamento.
Obbligo di restare a casa se si hanno sintomi
Non verrà effettuato il controllo della temperatura agli ingressi della scuola. Sarà cura di studenti e genitori provvedere al controllo della temperatura a casa, prima di recarsi a scuola. Chi ha sintomi influenzali (raffreddore, tosse, mal di gola e febbre superiore ai 37,5°C) è obbligato a restare a casa. Non dovrà restare nei locali della scuola se, dopo l’ingresso, accusa sintomi influenzali.
Sia gli studenti sia il personale scolastico risultati positivi al Coronavirus potranno tornare a scuola dopo aver comunicato la negativizzazione attraverso la certificazione medica rilasciata dal Dipartimento di prevenzione territoriale.
Contact tracing
Il contact tracing si traduce in tracciamento delle persone entrate in contatto con soggetti positivi al Coronavirus. Funziona grazie al raccordo tra sistema sanitario nazionale e sistema scolastico.
Docenti e personale scolastico potranno sottoporsi gratuitamente e su base volontaria ai test sierologici.
Rientro a scuola a settembre: cosa fare in caso di contagi all’interno degli istituti?
l’Iss (Istituto Superiore di Sanità) ha emesso un documento per la gestione di eventuali focolai a scuola. Ci saranno spazi Covid ad hoc nelle scuole per il controllo delle condizioni di alunni e studenti.
In caso di contagi a scuola, si procederà con l’isolamento di tutti i compagni di classe e dei docenti che hanno avuto contatti stretti con il contagiato nelle precedenti 48 ore. E’ previsto quindi l’isolamento di una classe, non la chiusura dell’intera scuola, tampone e quarantena per le persone entrate in contatto con il contagiato. I soggetti contagiati dovranno tornare al più presto a casa seguendo il percorso medico previsto.
Gli studenti in quarantena faranno didattica a distanza e, per le loro famiglie, sono previsti congedi e smart working.
Se un docente (o altro lavoratore scolastico) risulta positivo si verificheranno i suoi contatti nei 2 giorni precedenti e si procederà alla quarantena.
E’ prevista la nomina di un referente Covid-19 a cui segnalare eventuali casi di alunni sintomatici. Il referente interagisce con la Asl e si occupa di monitorare ‘assenze elevate” (oltre il 40%) di studenti nelle varie classi.
Il dirigente scolastico sarà tenuto ad informare sulle misure di sicurezza chiunque entri nei locali dell’istituto. Le scuole dovranno dotarsi di un apposito registro con tutti gli spostamenti di docenti e supplenti delle varie classi, di attività svolte fuori dalle aule dagli studenti.
Riorganizzazione degli spazi a scuola e dei trasporti
Il necessario distanziamento costringe a riorganizzare gli spazi nelle aule (posti a sedere, arredi, aree di passaggio, ecc.).
Riguardo ai nuovi banchi monoposto, gli istituti scolastici non sono obbligati ad acquistarli. E’ stata avviata la produzione di 2 milioni e 400 mila banchi monoposto destinati alle scuole italiane. La consegna degli arredi è iniziata nei primi giorni di settembre e proseguirà fino ad ottobre.
Per il rientro a scuola, da gennaio ad oggi, sono stati stanziati oltre 7 miliardi di euro tra arredi, nuove assunzioni di docenti e Ata, igienizzanti e tutto il resto.
Se nel mese di aprile la capienza dei mezzi era stata ridotta al 50-60%, il recente accordo in Conferenza Unificata sul trasporto pubblico ha stabilito una capienza massima dell’80% che può salire al 100% per percorsi inferiori ai 15 minuti.
In tutti i mezzi di trasporto locale, i posti a sedere saranno soggetti a precise regole: obbligatori l’utilizzo di mascherine, il rilevamento della temperatura corporea, la sanificazione ed un frequente ricambio d’aria.
Rientro a scuola a settembre: incognite e nodi da sciogliere
Nonostante tutte le misure previste dal Protocollo di Sicurezza, il rientro a scuola a settembre presenta non poche incognite e nodi da sciogliere.
Tra questi, pensiamo alla difficile gestione di lavoratori e studenti in condizione di fragilità ovvero con patologie.
Si parla di nuove assunzioni di docenti e Ata ma, in Italia, sono ancora troppi i posti vacanti. Il nuovo anno scolastico sarà caratterizzato da un boom di supplenti ma si sottostima, ad esempio, la questione dei bidelli, il cui numero è tuttora decisamente insufficiente,
Docenti e supplenti Covid, come sono stati chiamati, saranno precari, a cottimo, senza tutela: potranno essere licenziati in caso di nuovo lockdown senza diritto ad alcuna Naspi.
Resta alto il rischio di stop al tempo pieno e alla mensa, come abbiamo accennato all’inizio.
Ad oggi, molte scuole non hanno spazio sufficiente e personale adeguato per risolvere la questione delle classi pollaio, del sovraffollamento nelle aule. Che significa? Significa che non saranno poche le classi da 25-27 alunni che dovranno affrontare il problema del distanziamento con l’utilizzo necessario delle mascherine.
Il problema per bambini e ragazzi, poi, non è solo tornare a scuola ma ‘da’ scuola: genitori o nonni si preoccupano della salute dei propri figli ma anche della propria.
Asili nido e scuole materne (0-6 anni): regole da rispettare, problemi da affrontare
Il rientro a scuola a settembre interessa anche i bimbi più piccoli, gli asili nido (0-3 anni) e le scuole materne (3-6 anni).
Nelle scuole dell’infanzia, il problema consiste nel fatto che la tenera età dei bimbi e la loro mancanza di autonomia rendono più difficile la gestione delle attività educative in un clima di emergenza sanitaria e di rischio contagio.
Risulta difficile se non impossibile mantenere il distanziamento di almeno un metro: i bimbi hanno bisogno di un contatto diretto con chi li accudisce, di vicinanza fisica come pure di esplorare il mondo che li circonda. E’ altrettanto impossibile pensare ad una didattica da remoto. Ecco perché, al momento, soltanto il personale delle scuole dell’infanzia ed i soggetti che accedono all’interno di queste strutture sono tenuti ad indossare in modo permanente la mascherina.
Il Decreto del 3 agosto 2020, n.80, del Ministero dell’Istruzione ha stabilito i criteri per la ripresa in sicurezza di asili nido e scuole materne.
Ecco quali sono le regole da rispettare:
– Gruppi e sezioni sarannoorganizzati in modo tale da risultare identificabili: ad ogni gruppo verranno assegnati docenti, educatori e collaboratori; – L’organizzazione degli spazi sarà finalizzata ad evitare l’intersezione tra gruppi diversi con assegnazione esclusiva di giocattoli ed oggetti.
All’occorrenza, sarà possibile riconvertire spazi esterni o altri disponibili per ospitare gruppi di gioco;
– L’accoglienza avrà luogo negli spazi esterni rispettando il distanziamento.
Riorganizzare asili nido e materne grazie all’organico aggiuntivo?
Negli asili nido e nelle scuote materne restano valide le regole già menzionate come ingresso ed uscita differenziati, la possibilità per un solo genitore di accompagnare il bimbo, l’aerazione frequente e la sanificazione dei locali, isolamento o impossibilità di accedere alle strutture di soggetti e bambini con sintomi influenzali.
Per asili nido e scuole materne la buona notizia si ricollega al fatto che, grazie al Decreto Rilancio convertito in legge 77/20, c’è la possibilità di ottenere personale aggiuntivo a tempo determinato. Tale opportunità si è tradotta nell’ordinanza di agosto 2020 della ministra Azzolina che prevede l’assunzione di 50.000 fra docenti e personale Ata. Un’ordinanza valida per tutte le scuole, che diventa ancora più necessaria per asili nido e materne.
In presenza di spazi aggiuntivi o riconfigurabili con divisori e di un documento (RSSP) che certifichi un massimo affollamento per un ambiente, è possibile costituire piccoli gruppi. Questa riorganizzazione è fattibile grazie all’organico cosiddetto Covid, che porterebbe alla costituzione di nuovi team.
Ridurre e contrastare le classi pollaio è un’operazione che deve partire innanzitutto dalle decisioni delle singole scuole.