1 under 18 su 3 non sa nuotare, un rischio per la sicurezza dei nostri bambini
Da papà siamo rimasti colpiti da uno studio pubblicato da alcuni pediatri, tra
i quali Italo Farnetani, 1 under 18 su 3 non sa nuotare e il mare
costituisce un pericolo oltre che un’insidia. Eppure questi ragazzi non
rinunciano alle vacanze balneari con gli amici, sprezzanti del pericolo che
corrono. Molti di loro sanno galleggiare in acqua dolce ma non in quella
salata, hanno preso lezioni di nuoto da bambini in piscina ma non saprebbero
affrontare un’onda in mare e questo può diventare molto pericoloso.
È importante perciò insegnargli a nuotare
Noi superpapà potremmo sfruttare le vacanze estive al mare per stimolare
nei nostri bambini l’interesse verso un corso di nuoto, meglio se
eseguito da un istruttore professionista. Per quanto noi papà sappiamo stare a
galla, fare due bracciate di stile libero e nuotare a dorso, non siamo dei
professionisti della respirazione, e il rischio “bevuta” e panico
annesso, è sempre dietro l’angolo. Questo potrebbe impaurirli e farli smettere
di provare.
Meglio affidarsi ad un professionista, un istruttore di nuoto qualificato
I corsi sono disponibili per i bambini al di sotto dei sei anni e fino ai
tre anni prevedono anche la presenza di un genitore. Questi corsi assecondano
la naturale predisposizione dei cervelli dei nostri bambini: fino a cinque
anni, infatti, ogni bambino ha un’intelligenza sviluppata su parimenti di tutti
e cinque i sensi, quindi non è predisposto ad ascoltare le regole e i consigli
dell’istruttore di nuoto (figuriamoci di noi papà) e il corso sarà mirato ad un
fine ludico. Giocare in acqua per prendere confidenza e non immaginarla come
una nemica.
Dai cinque anni in poi al via il nuoto vero e proprio
Un bambino dell’età giusta può essere in grado di trattenere il respiro, di
nuotare, di recuperare gli oggetti dal fondale. Sarà un’avventura per lui
tuffarsi dal piccolo scoglio o dal pedalò, ma ognuno avrà i suoi tempi. Bisognerà
avere molta pazienza perchè un giorno si comporteranno come pesciolini
e per noi papà sarà difficile tirarli fuori dall’acqua, mentre un altro
giorno potrebbero avere paura di rientrarci.
E se il bambino sceglierà proprio noi superpapà per le sue lezioni di nuoto?
Se nostro figlio vorrà che il primo approccio con l’acqua sia con noi papà, armiamoci di ciambella, braccioli e tubi e iniziamo a farli galleggiare. A questo punto mettiamoci nella loro stessa posizione e iniziamo a sbattere le gambe, i bambini ci seguiranno. Adesso proviamo a farli andare sott’acqua: naso tappato e bocca chiusa. A paura vinta indosseremo, sia noi papà che i nostri figli, le maschere e giù a vedere i pesciolini.