L’importanza di una dieta sana per i papà

L’importanza di una dieta sana per i papà

Perché i papà dovrebbero mangiare bene?

I motivi sono numerosi e soprattutto coinvolgono sia i futuri papà che stanno pianificando una gravidanza o attendendo la nascita, sia chi lo è già. Ne abbiamo parlato nei giorni passati con il progetto Buono al Cubo della Fondazione De Marchi di Milano.

Salute della coppia

Sapevate che circa il 30% dei casi di difficoltà nel concepimento di coppia è dovuto a fattori legati all’uomo, e che negli ultimi 50 anni in Europa si è osservato un peggioramento della qualità del liquido seminale? Questo dato sembra essere spiegato dalla coesistenza di più fattori, tra cui l’obesità.
Inoltre, la ricerca scientifica ha iniziato ad interessarsi all’effetto che lo stato di salute di una coppia, prima del concepimento, può avere sulla salute della progenie. Beh, sembra proprio che lo stato nutrizionale e il peso corporeo di entrambi i genitori, prima del concepimento, possa lasciare una “firma” negli spermatozoi e negli ovociti. Questa firma a sua volta può essere ereditata dal nascituro, influenzando il suo rischio di sviluppare malattie croniche come diabete e malattie cardiovascolari.

Una dieta più sana

Altro fattore da non sottovalutare è che spesso con l’arrivo di un bebè i genitori cercano di modificare le proprie abitudini alimentari in vista dello svezzamento e dell’esempio che potranno dare al loro bambino. Tuttavia, nel vortice del cambiamento che spesso travolge i neo-genitori, può essere difficile riuscire a modificare con successo delle vecchie abitudini ben radicate. Perché, allora, non pensarci prima? Iniziare il cambiamento verso una dieta globalmente più sana prima del concepimento può permettere alla coppia di consolidare nel tempo delle nuove abitudini alimentari che gioveranno all’intera famiglia.

Il ruolo del papà prima e dopo il parto

La figura del papà può giocare un ruolo fondamentale anche nel supportare, sotto diversi punti di vista, la mamma in tutto il periodo che precede e segue la nascita del proprio bambino.
Tutti i consigli dispensati fin dai corsi pre parto (da ginecolog*, ostetric*, pediatr* ecc) sono indirizzati principalmente alla donna rendendola cosciente dei rischi che possono essere legati all’alimentazione. Allo stesso tempo, grazie alle informazioni dettagliate acquisite, spesso la futura mamma è anche ben consapevole di poter portare avanti una dieta varia senza particolari restrizioni e divieti, se non per pochi alimenti e bevande.
Da questo punto di vista, è bene che ci sia una totale condivisione di tali informazioni all’interno del nucleo familiare e soprattutto che il papà dia un contributo attivo e in linea a quanto raccomandato.

Consigli pratici

Potrebbe, per esempio, acquistare per entrambi una borraccia e incoraggiare così il consumo di acqua, oppure andare a fare la spesa o dedicarsi alla preparazione dei pasti cercando di scegliere alimenti e ricette più salutari, senza incentivare paure ingiustificate ma nemmeno pretendere che solo la mamma mangi in maniera attenta.
Sarebbe opportuno, quindi, che i futuri o neo genitori uniformassero i loro comportamenti legati all’alimentazione e che scegliessero insieme quelli più corretti da adottare.

Infine i bambini imparano dall’esempio!

Quindi è corretto, se la sera a cena ognuno mangia quel che gli pare? Certo, quando siamo al ristorante sì. A casa invece? In questo caso sarebbe ideale mangiare tutti le stesse cose. Instaurare questa abitudine il prima possibile sarà utile anche in futuro, con l’arrivo del bambino che presto siederà a tavola con la famiglia. Se il bambino noterà che ognuno può mangiare quel che preferisce, crescendo si sentirà legittimato a fare lo stesso. E con tutta probabilità i suoi piatti preferiti non saranno sani e bilanciati. Può essere importante anche non sminuire il tempo e l’impegno che il genitore deve dedicare alla preparazione dei pasti, che è maggiore quando ogni componente della famiglia pretende un piatto diverso. In questo ambito, sia le mamme che i papà possono giocare un ruolo chiave, abituandosi sin da subito a condividere gli stessi pasti quando si ritrovano attorno al tavolo della cena.

Francesca Ghelfi, nutrizionista e divulgatrice scientifica
Responsabile del progetto Buono al Cubo

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