Riapertura degli asili nido in totale sicurezza
La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova il benessere psico-fisico di chiunque, compreso quello dei più piccini. Con l’avvio della campagna vaccinale, la riapertura degli asili nido in totale sicurezza dovrebbe avvenire al più presto.
Quali sono le preoccupazioni dei genitori
Secondo un’analisi recente condotta dall’ISTAT, sono sempre meno i genitori che decidono di mandare all’asilo nido i propri figli. Le motivazioni sono varie: c’è chi ha problemi economici, c’è chi invece preferisce che il figlio cresca in un ambiente familiare con nonni e tate.
Stando alle percentuali, infatti, solo il 25% dei bambini italiani frequenta l’asilo nido; si tratta di numeri ben lontani da quelli previsti dalla Strategia di Lisbona (33%).
Chi, invece, in epoca pre-Covid aveva iscritto i/il propri/io bimbi/o all’asilo nido, vive la situazione attuale con preoccupazione e incertezza.
Le preoccupazioni nascono principalmente dal fatto che il bambino, rimanendo tra le mura domestiche, non ha l’opportunità di frequentare i suoi coetanei e fare nuove esperienze.
Questo aspetto è fondamentale nelle fasi di crescita di un bambino perché il contatto con altri bambini gli consente di apprendere cose che fino ad allora gli erano sconosciute.
Quali sono i vantaggi per i bambini
Frequentare l’asilo nido comporta per un bambino numerosi vantaggi; primo fra tutti, consiste nella possibilità di emergere, sia per quanto riguarda l’apprendimento culturale sia per quanto riguarda la sfera personale.
Un bambino nei suoi primi anni di vita apprende tutto ciò che lo circonda attraverso i sensi: suoni, odori, oggetti, sono tutte esperienze che un bimbo può affrontare in libertà, se frequenta l’asilo nido. Infatti, ogni struttura pronta ad accogliere i bimbi dai 0 ai 3 anni è predisposta in maniera tale che consenta ai propri ospiti di poter esprimere liberamente se stessi, senza correre il pericolo di farsi male.
Solitamente le case sono piene zeppe di oggetti che possono rappresentare un pericolo per i bimbi più piccoli; all’asilo nido, invece, i bambini possono correre, saltare, ballare e anche cadere, senza però farsi male. Si tratta di occasioni uniche, specie durante il periodo a cavallo tra primavera ed estate, quando i bambini possono sfruttare gli spazi all’aperto per apprendere maggiormente quanto gli offre il mondo che li circonda.
I bambini, grazie all’esperienza che offrono gli asili nido, hanno l’opportunità di imparare a conoscere se stessi nel profondo. Il confronto con altri coetanei, infatti, consente di apprendere quelle regole non-scritte che si basano principalmente sull’autoregolazione sociale. Questo significa che vengono maggiormente rafforzate le conoscenze linguistiche del bambino, conoscenze che egli userà per rapportarsi con gli altri bambini che frequentano l’asilo.
Un bambino che non frequenta l’asilo e che dunque trascorre il proprio tempo dentro casa, solitamente viene intrattenuto facendogli vedere i cartoni animati alla televisione; questo gesto, per quanto consueto e apparentemente innocuo, crea nel bambino un senso di isolamento che si trascinerà anche in età adulta.
Il primo anno di scuola materna
Quando un bambino si iscrive per la prima volta alla scuola materna, si troverà in una classe variegata: ci saranno alcuni bambini che, come lui, per la prima volta interagiranno con altri bambini, poi però ci saranno bambini che invece, avendo frequentato l’asilo nido, hanno già avuto modo di confrontarsi con altri coetanei; qui si creerà un divario, dove da un lato chi non ha frequentato l’asilo nido avrà difficoltà a rapportarsi coi coetanei, dall’altro lato invece ci saranno quei bambini che, avendo l’esperienza dell’asilo nido sulle proprie spalle, si sentono più sicuri di sé e si integreranno meglio.
I bambini all’asilo imparano a stare al mondo
I bambini che frequentano coetanei abbandonano la sfera adulto-bambino dove, nella maggior parte dei casi, si crea una situazione di riparo per loro; questo avviene perché solitamente una persona adulta tende ad essere accondiscendente nei confronti di ogni richiesta del bambino. Tutto questo, chiaramente, all’asilo nido non avviene, non tanto perché gli educatori sono persone eccessivamente severe, quanto perché il bambino impara che non esiste solo lui e che se desidera un oggetto deve attendere il proprio turno. In questo modo, i bambini imparano che attraverso la mediazione è possibile raggiungere i propri obiettivi e creare dei rapporti con altri coetanei.
I genitori se ne accorgeranno
Attraverso questo approccio, non solo ci guadagneranno i bambini ma anche i genitori avranno dei vantaggi: essi infatti si ritroveranno dei figli che non faranno capricci perché hanno imparato che esistono dei momenti in cui bisogna rinunciare per lasciare spazio ad altri, ma soprattutto saranno bambini capaci di accettare un no che, per quanto possa sembrare una crudeltà, in verità si tratta di un’esperienza fondamentale per la propria crescita, ma soprattutto consente loro di imparare a stare al mondo e a vivere serenamente con gli altri.
Un’altra nota positiva sono tutti quei papà che si impegnano nell’inserimento dei figli alla scuola dell’infanzia!
Chiediamo all’esperta, la Dott.ssa Margherita Fassari
Margherita Fassari, Psicologa dello Sviluppo e dell’Educazione è da molti anni impegnata nei progetti di tutela all’Infanzia e alla Famiglia e nei progetti di qualità formativa nei servizi scolastici. Dal 2002 è la Responsabile Psicopedagogica di Crescere Insieme, un’organizzazione con esperienza quasi trentennale nello sviluppo dei servizi rivolti all’infanzia, alle famiglie e alle aziende.
Crescere Insieme gestisce circa 25 strutture tra asili nido e scuole materne dislocate nella regione Lazio, in Toscana e in Campania, ma ha già avviato un progetto di franchising su tutto il territorio nazionale per mettere a disposizione dei nidi privati di tutt’Italia la sua esperienza, il modello pedagogico, il personale per la formazione e un marchio riconosciuto come sinonimo di garanzia e professionalità e creare una grande rete di asili nido che possano diventare i protagonisti della ricostruzione sociale ed economica del Paese post pandemia.
Gentile Dott.ssa Fassari, come rassicurare i genitori: gli asili e le scuole materne sono dei luoghi sicuri?
Gli asili e le scuole dell’infanzia sono luoghi sicuri e non sono luoghi di contagio. All’interno delle nostre strutture, come in molte altre con le quelli abbiamo contatti quotidiani, abbiamo adottato procedure di sanificazione e pulizia degli ambienti con un sistema “a rotazione” che prevede che ogni angolo, ogni luogo, ogni spazio in comune, venga immediatamente igienizzato dopo il passaggio dei bambini.
La suddivisione in bolle si configura come un piccolo ecosistema autosufficiente in cui i bambini vivono le loro ore al nido, mangiano e dormono, condividendo giochi e ambienti dedicati solo a loro. Ma il nido non è sicuro solo per le procedure di controllo e sanificazione che sono state messe in atto, ma anche e soprattutto perché si tratta di un luogo di promozione della salute, un luogo dove i bambini apprendono comportamenti a difesa della propria salute e di quella altrui. Ogni giorno, infatti, è stata introdotta una routine che prevede il lavaggio della mani accompagnato da una canzoncina, che li porta così a sanificarle per il lasso di tempo necessario all’eliminazione dei batteri, gli educatori sono modelli di comportamento adulto corretto e fanno sì che i bambini interiorizzino quali siano le regole richieste per la prevenzione e la diffusione del contagio, a tal punto che alcuni riprendono i propri genitori, diventando così ambasciatori di salute anche presso i nuclei familiari.
Come vivono questo periodo i bambini? Avete notato disagi, comportamenti strani?
Tutti i bambini, ma soprattutto quelli più piccoli, vivono il mondo e le situazioni attraverso gli occhi degli adulti che sono loro vicino, la cornice rappresentativa con cui leggono le situazioni, è quella dei loro genitori, dei nonni, degli educatori, pertanto possiamo dire che ciò che abbiamo osservato con certezza è che i bambini hanno reagito a questa situazione in funzione di come hanno reagito i loro genitori. Alla luce di ciò, le difficoltà maggiori le abbiamo notate soprattutto nell’alterazione delle routine, quali il pasto e il sonno, sia negli orari che nelle modalità. Questo sicuramente è dovuto al fatto che è molto difficile per un genitore, soprattutto quando lavora da casa, mantenere una stabilità e una ripetitività nel trascorrere del tempo nella giornata. Proprio per questo è fondamentale per i bambini avere un luogo dove i loro tempi sono rispettati, dove la regolarità è portatrice e garanzia di serenità, anche psicologica, perché il bambino si riconosce in un susseguirsi di azioni e momenti che, nonostante la situazione pandemica, non cambiano.
Dottoressa Fassari di cosa hanno bisogno secondo lei le famiglie in questo momento?
Le famiglie hanno prima di tutto bisogno di serenità e di un supporto nella gestione familiare che è diventata ancora più complessa, più pesante, più stressante, perché lavorando da casa abbiamo perso la socialità con i colleghi, l’occasione di uscire e scambiare due parole con gli altri, abbiamo perso anche noi adulti la regolarità della nostra vita che, per quanto frenetica a volte, era comunque una cornice sicura all’interno della quale eravamo soliti muoverci. Proprio per questo i nostri servizi si sono attivati potenziando il supporto alla genitorialità e alla famiglia, offrendo consulenza anche con strumenti a distanza, offrendo percorsi di formazione e informazione, letture e articoli, per poter fronteggiare l’emergenza e poter trovare in sé le forze e le risorse necessarie al fine di gestire la situazione al meglio. Infine, credo che le famiglie abbiano bisogno di poter avere luoghi sicuri, come i nidi e centri estivi sicuri e gestiti da personale specializzato, che garantiscano ai bambini e ai fratelli più grandi di poter vivere all’aria aperta e di potersi divertire in tutta sicurezza.