L’inserimento alla scuola dell’infanzia: il primo vero distacco emotivo
Il primo giorno in assoluto di scuola, che coincide con quello di inserimento alla scuola dell’infanzia equivale all’accettazione per noi papà del primo passo verso l’autonomia dei nostri figli. Non avremo più il controllo e la gestione del loro spazio e delle loro attività per tutto il tempo.
Primo giorno di scuola: svolta emotiva e pratica
Il primo giorno di scuola di un bambino rappresenta per noi papà e per le famiglie in generale una svolta considerevole anche sul lato pratico. Cambiano i tempi del fare quotidiano, le modalità di accudimento, le responsabilità. Dobbiamo riabituarci ad avere del tempo solo nostro e far coincidere i nostri impegni anche con i suoi.
Il gruppo – classe sarà l’imput di autonomia, noi papà quello protettivo
Le preoccupazioni per i pericoli sono legittime, alla scuola dell’infanzia ci possono essere giocattoli piccoli e le insegnanti non hanno occhi per tutti gli alunni contemporaneamente, il rischio dell’inghiottimento è alle porte. E se nella contesa di un gioco mio figlio finisse per litigare con un amichetto e cadesse accidentalmente? Il segreto per tenere a bada le ansie è aver fiducia nei nostri bambini.
Ascoltare i loro racconti ed incoraggiarli verso le nuove esperienze al loro rientro a casa
Dato che il tempo da passare insieme adesso si è ridotto sensibilmente, noi papà proviamo a riorganizzare le nostre giornate in modo tale da poterli andare a prendere a scuola e – nel tragitto verso casa – lasciamo che ci raccontino cosa hanno fatto di bello durante la loro avventurosa giornata con i coetanei e le insegnanti. Ci potrebbero stupire con riflessioni inaspettate e domande curiose sul mondo a cui noi potremmo rispondere e creare momenti di intimità.
E se invece di andare a casa ci concedessimo un film al cinema in stile padre – figlio?
Nel tragitto verso scuola hai alzato lo sguardo al cartellone pubblicitario e hai visto che al cinema del quartiere danno il cartone animato del momento. Questo è il momento giusto per noi papà di ritagliarci del tempo con nostro figlio. Sarà un’occasione per noi che ci servirà ad ottimizzare il tempo da passare insieme e attenuare il senso di vuoto che ci hanno lasciato le ore che ha trascorso a scuola o al nido, e per lui di sentirci vicini e di rendersi conto che non lo abbiamo “abbandonato” nelle mani delle maestre ma che c’è sempre spazio e tempo per il nostro amore e le nostre coccole.
È allora il papà a percepire il vero distacco?
Non esiste una risposta universale a questa domanda, spesso dipende anche dal carattere e dalla tipologia di vita che conduciamo noi papà e le mamme. Ci saranno dei papà che – per la loro sensibilità e la loro visione a chioccia di famiglia – soffriranno il distacco maggiormente rispetto alle madri meno ansiose dei pericoli e pronte al normale decorso della linea della vita. Altre madri invece, soffriranno più dei papà di questo distacco, perché dovranno abituarsi a lasciarli andare, abbandonando l’idea che solo sotto la propria ala non incorreranno nei rischi della vita. Ma in entrambi i casi non ci sarà un genitore che li amerà di più e uno di meno.