Esami di maturità, la prima vera prova importante dei nostri figli.

Esami di maturità, la prima vera prova importante dei nostri figli.

In realtà sotto esame ci sentiamo anche noi genitori. Ecco cosa dovremmo e cosa non dovremmo fare per essere veramente di supporto

I genitori e l’esame di maturità

La vicina ti ha guardato un po’ perplessa quando le hai detto che a giugno avete l’esame di maturità. Quel plurale la dice lunga sul modo in cui ti appresti a vivere il primo appuntamento importante nella vita di tuo figlio. L’ansia e la preoccupazione fanno capolino nelle tue giornate, l’opposto di quello che il tuo ragazzo si aspetta da te. La maturità rischia di mettere a dura prova l’intera famiglia con genitori iper ansiosi e adolescenti che oscillano tra crisi di pianto e scoppi di ira epici e senza motivo. E questa certo non è l’atmosfera giusta per aiutarli in una fase delicata e importante della loro crescita.

Cosa fare per aiutare tuo figlio

Focus sull’organizzazione

Un’attenta pianificazione è l’ideale per combattere lo stress e l’ansia soprattutto quando si avvicina la data fatidica. Quindi, se vuoi aiutare tuo figlio, puoi organizzare con lui un efficace piano d’azione. Chiedigli di cosa ha bisogno, se magari vuole prendere qualche lezione privata, oppure se vuole approfondire la tesina con altri libri di testo. Aiutalo a impostare piccoli obiettivi giornalieri e a creare una scaletta da rispettare per arrivare al giorno dell’esame senza inutili ansie o corse dell’ultimo momento.

Allena la positività

Un genitore è anche un po’ il coach di suo figlio. Per prepararlo all’esame di maturità puoi insegnargli il valore della positività e della gestione dello stress. Concentriamoci su quest’ultimo aspetto. Lo stress è la molla che ci permette di adattarci a una nuova situazione perché induce nel cervello una doppia valutazione: “Quale pericolo o situazione stressante sto affrontando?” e subito dopo “Quali sono le armi a mia disposizione per superarlo?”. Questa è la positività alla quale devi allenare il suo animo e non semplicemente ripetergli che andrà tutto bene.

Se riesce a cogliere l’importanza di questo modo di pensare, lo stress e la tensione diventeranno due fattori stimolanti e propositivi. In caso contrario offuscheranno la sua lucidità perché si sentirà sopraffatto dagli eventi.

Qui e ora

Qui e ora non è soltanto il mantra della tanto celebrata mindfulness, ma anche un modo di pensare che aiuta il ragazzo a non “anticipare” il giorno dell’esame. La proiezione futura di questo D-day scolastico è dannosa perché il rischio è di caricarsi di un’ansia ingiustificata e irreale. Allenalo a non pensare e a concentrarsi semplicemente sulla scaletta di cui ti abbiamo parlato all’inizio. Diverso è invece il discorso sull’anticipazione positiva. In questo caso prendiamo in prestito il concetto della visualizzazione, così caro a chi si occupa di tecniche di coaching. Puoi suggerire a tuo figlio di visualizzare se stesso calmo e sereno in sede d’esame.

Cosa non fare

Minimizzare o esaltare l’esame

“È un esame banale, lo superano tutti, vedrai che è una stupidaggine”. Quante volte hai ripetuto queste frasi a tuo figlio, con l’intento di rassicurarlo? In realtà non è un atteggiamento molto corretto, anzi è piuttosto un cliché che non tiene conto dei sentimenti reali dei ragazzi. Gli psicologi infatti sostengono che, durante la preparazione agli esami, i ragazzi attraversino una fase di “narcisismo emotivo”. Sono consapevoli che migliaia di altri loro coetanei stanno vivendo lo stesso momento, ma fondamentalmente non gliene importa nulla e non li consola. Quindi rassicuralo senza minimizzare.

Allo stesso tempo, e qui è richiesta tutta la tua abilità di funambolo, non devi incorrere nell’errore opposto. L’esame di maturità è una tappa della vita, non la vita stessa. Per questo è necessario non stravolgere la routine di tutta la famiglia. Tutto deve continuare nello stesso modo. Il ragazzo ha bisogno semplicemente di un ambiente piacevole e calmo dove poter studiare. Quindi è fondamentale riuscire a trovare la via di mezzo che ti permette di dare la giusta importanza a questa prova, senza enfatizzare eccessivamente o minimizzare l’evento.

Non imporre la tua esperienza

Il tuo modo di studiare, di organizzarti è appunto il tuo, non quello di tuo figlio. Per evitare inutili contrasti e scontri senza senso, evita di imporre in continuazione il tuo punto di vista che, per quanto ti è servito nella vita, non è detto che possa essere quello più adatto al tuo ragazzo.

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