Cos’è l’obesità infantile?
Secondo una recente stima dell’OMS sono oltre 340 milioni i bambini e gli adolescenti in eccesso di peso. Nell’Unione Europea, un bambino su 8 è obeso e le percentuali più alte sono state registrate in Spagna, in Grecia e nel nostro Paese. Ma cos’è esattamente l’obesità infantile? Dare una definizione esatta dell’obesità o del sovrappeso in età pediatrica è molto complesso perché occorre prendere in considerazione parametri come il sesso, l’età, l’indice di massa corporea e l’altezza, racchiusi nella famosa tabella dei percentili. In generale, si considera obeso un bambino quando il peso supera del 20% il valore ideale.
Italia patria della Dieta Mediterranea, oppure no?
Uno dei motivi di vanto della nostra nazione è sempre stata la Dieta Mediterranea, la corretta alimentazione e il rigoroso rispetto dei dettami sulla salute, eppure negli ultimi anni la percentuale di obesità infantile è salita al 30% del totale, una delle più alte d’Europa. Un fenomeno che non può lasciare indifferenti noi papà nei confronti dei nostri figli.
Secondo quanto osservato dal Ministero della Salute, grazie al programma Okkio alla Salute, per quanto l’Italia ancora non riesca a retrocedere nella classifica dei Paesi ad alto tasso di obesità infantile, negli ultimi due anni è stato registrato un calo del 13% di bambini obesi e sovrappeso. Questo dato conferma un importante quanto ancora non sufficiente recupero dell’Italia. L’attuazione di una serie di politiche sanitarie inizia a dare qualche risultato anche se resta molto da fare in materia di abitudini alimentari errate.
Le cause
Secondo i pediatri, le cause dell’obesità infantile sono da ricercarsi in una serie di fattori. Il primo è quello genetico in quanto un bambino con genitori in sovrappeso ha il 60% di possibilità in più di diventarlo a sua volta.
Le cause maggiori però sono da ricercarsi in una serie di fattori ambientali e comportamentali. È cresciuto il consumo dei cibi spazzatura ovvero snack, merendine e bibite gassate, cibi poveri di vitamine e sali minerali e ricchi invece di zuccheri e grassi.
Pensa Superpapà che bastano soltanto 150 calorie di troppo al giorno per determinare, in un anno, un discreto aumento di peso.
I fattori comportamentali sono legati a una mancata educazione al movimento. Il dispendio energetico infatti è insufficiente per far fronte a frequenti spuntini o a pasti consumati di fretta e magari davanti alla tv o in compagnia di uno smartphone. Sul banco degli imputati ci sono anche i fast food che propongono cibi ricchi di proteine animali e di sodio.
I comportamenti che incidono sull’obesità infantile
È innegabile che negli ultimi anni il nostro stile di vita sia cambiato, è tutto più fast, un mordi e fuggi generale, una corsa contro il tempo e un districamento generale tra lavoro, casa ed impegni nostri di genitori e dei nostri stessi figli tra scuola, diversi hobby e attività alternative. Si riduce così il tempo che dedichiamo alla preparazione di pasti salutari ma golosi e quindi l’attitudine che mettiamo per insegnare ai nostri figli a mangiare tutto. Demandiamo così tutto ai pasti fuori, ai fast food e alle merende già confezionate. Senza demonizzare il panino una tantum del pub, ma è indubbio che gli elevati condimenti, la ricchezza di aromi e gli ingredienti di dubbia qualità hanno un effetto sulla salute dei nostri figli. Più calorie da bambini significheranno un incremento dei livelli del colesterolo da adolescenti e un aumento del rischio di infarto da adulti.
La diagnosi di obesità infantile va affidata ad uno specialista
Non basta il classico rapporto “altezza meno cinque” per stabilire il peso ideale in un bambino, nè dobbiamo prendere il filo di pancia come indicativo di un potenziale sovrappeso. Esistono delle linee guida per stabilire se nostro figlio è affetto da questo patologia e in quanto tale, noi papà dobbiamo affidarci al responso del pediatra, senza accingerci a formulare diagnosi da soli.
Conseguenze a breve e medio termine sulla salute del bambino
Salute fisica, benessere emotivo, rapporti sociali: le conseguenze a breve e medio termine dell’obesità infantile non risparmiano nessun settore. Da un punto di vista strettamente fisico, l’eccesso di peso espone il piccolo a problemi respiratori come l’asma o le apnee notturne. Il bambino è soggetto a dolori muscolari e patologie che riguardano l’apparato muscolo-scheletrico. L’eccesso di peso infatti sollecita piedi e gambe che risultano spesso doloranti. Un altro problema spesso riscontrato nei piccoli obesi è la diminuzione del colesterolo buono. Questo evento predispone al rischio futuro di sviluppare malattie cardiovascolari e all’accumulo di grasso nel fegato. Non bisogna sottovalutare l’aspetto psicologico. Il bimbo in sovrappeso può andare incontro a problemi sociali come il bullismo, avere una bassa autostima e sviluppare alcune forme di ansia e depressione.
I rimedi e la prevenzione
Sconfiggere l’obesità infantile vuol dire cambiare stile di vita. Non si tratta solamente di programmare un regime dietetico finalizzato alla perdita di peso ma di ripensare al modo di alimentarsi, rivedendo scelte e preferenze. Il pediatra, che deve essere l’insostituibile punto di riferimento, spesso consiglia un percorso a 360° dove la rieducazione del bambino al cibo e al movimento viene integrata con un percorso psicologico finalizzato al recupero dell’autostima e della sicurezza in se stessi. Anche se sembra un luogo comune, prevenire è meglio che curare, soprattutto in questo caso. Noi papà non dobbiamo dimenticare che i nostri figli ci osservano con attenzione quindi diamo il buon esempio. Rinunciamo al junk food, alle cene davanti alla tv e qualche volta lasciamo l’automobile a casa e facciamo una bella passeggiata con i nostri figli.