In queste giornate di rinascita noi genitori ci rimbocchiamo le maniche, ancora una volta, dando il meglio di noi stessi per far quadrare i conti. Non è semplice, ci lasciamo alle spalle un anno tremendo segnato da restrizioni e sacrifici, mesi di cassa integrazione e serrande abbassate.
Un’Italia in ripresa ma con differenze sociali
Con il cuore in gola vedo le prime attività riaprire, la gente per strada che ha voglia di ricominciare mettendo da parte l’ansia di questo periodo: ce la faremo noi? Il nostro bel Paese saprà ancora una volta rialzarsi? Che futuro lasciamo ai nostri figli, troveranno mai un buon impiego?
Sono mille le domande che ci assillano, senza ombra di dubbio la pandemia ha colpito le fasce più deboli della popolazione: anziani, bambini, adolescenti e, soprattutto, le donne, mamme lavoratrici che hanno irrimediabilmente perso il posto di lavoro.
Non dimentichiamo che non si fanno più bambini
Tenendo presente il grave problema della denatalità in Italia, non possiamo più aspettare. Vanno prese decisioni radicali a supporto e a sostegno della famiglia e del lavoro femminile.
Basti pensare che nel 2020 si è registrato il minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia, 16 mila bambini in meno rispetto all’anno precedente. Il numero medio di figli per donna è sceso a 1,18, ben distante dai 2,4 di fine anni ’70: il trend è pericolosamente negativo, è ora di agire su questo fronte.
Convegno “Il Futuro dei servizi educativi per l’infanzia 0-6. L’occasione necessaria.”
Una bella iniziativa parte dagli amici di Crescere Insieme, gli esperti dei servizi rivolti all’infanzia.
Il 09 giugno alle ore 10.00 in streaming ci sarà l’importante convegno:
“Il Futuro dei servizi educativi per l’infanzia 0-6. L’occasione necessaria.”
Riflessioni e proposte su come aumentare l’offerta di servizi per l’infanzia e per la famiglia, contrastare la denatalità e le diseguaglianze sociali su tutto il territorio nazionale attraverso l’avvio di una moderna e reale collaborazione tra Pubblico e Privato. Ripartire da qui è possibile
Un appuntamento organizzato da Domenico Crea
Domenico Crea, Presidente Centro Studi Crescere Insieme, ha colto l’esigenza di aiutare in modo concreto le famiglie e il lavoro femminile organizzando questa discussione.
Al convegno, che si potrà seguire comodamente da remoto, parteciperanno illustri ospiti e addetti del settore moderati da Gabriella Capparelli, giornalista del TG1.
Dopo il saluto iniziale del ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, parteciperanno:
- Francesca Bettio, Università di Siena
- Domenico Crea, Presidente Centro Studi Imparando Il Mondo
- Rosa Ferri, Università La Sapienza
- Nicola Iannacone, ATS Milano
- Daniela Lucangeli, Università di Padova
- Alessandra Locatelli, Assessora Regione Lombardia
- Susanna Zaccaria, Assessora Comune di Bologna
Ci sarà anche un video intervento dell’economista Carlo Cottarelli.
Asili nido gratuiti, è possibile?
Tra le giovani coppie solo il 28% ha almeno un figlio, il resto no. Ci sono troppi timori per l’instabilità economica e tante difficoltà per una mamma lavoratrice: dunque la chiave di svolta può consistere nel fornire alle famiglie gli asili nido gratuiti per permettere ai genitori di concentrarsi sulle loro attività lavorative.
Lo chiediamo a Domenico Crea
Gentile sig. Crea, come devono collaborare il servizio Pubblico e quello Privato per fornire alle nostre famiglie un servizio gratuito e di supporto concreto?
“E’ chiarissimo che per concorrere ad arginare la denatalità e le sue drammatiche conseguenze strutturali per il nostro paese, quali solo per esempio la disparità di genere o la sostenibilità del sistema di welfare e di quello pensionistico in particolare, la soluzione sia principalmente quella di rendere gratuito per le famiglie il servizio di asilo nido o per meglio dire della scuola dell’infanzia 0-6 anni.
Una leva importantissima per raggiungere tale risultato ambizioso è l’adozione di un modello in cui si attiva una concreta collaborazione tra Pubblico e Privato in un unico sistema educativo integrato.
Parliamo di un efficace sistema integrato pubblico-privato, dove la parte pubblica condivida le linee guida pedagogiche e i frutti della ricerca e dell’innovazione sempre più indispensabile garantiti anche dalla parte privata garantendo un uniforme livello qualitativo comune, dove si concorrerà in maniera determinante a contenere i costi della sua gestione grazie soprattutto alla capacità e all’efficienza dell’imprenditoria privata e definire poi un piano unico di formazione e di aggiornamento professionale di tutto il personale impegnato in questo delicatissimo comparto.
Un servizio educativo nazionale gratuito
Quindi non si tratterebbe semplicemente di mettere a disposizione della piattaforma pubblica un certo numero di posti-bambini , come già avviene con lo strumento delle cosiddette “Convenzioni”, per tentare di soddisfare la domanda in realtà decrescente di tali servizi. Ma sviluppare un nuovo sistema unico con le due parti che lavorano in maniera integrata per un unico obiettivo comune: un servizio educativo nazionale di grande qualità gratuito per tutti i bambini
Mi permetto una riflessione sull’intervento pubblico già programmato di sostegno alle famiglie con il bonus per ogni figlio, intervento che nella realtà la famiglia può destinare a molteplici utilizzi e che quindi dovrebbe essere considerato complementare alla misura di gratuità dei servizi educativi per la prima infanzia.
Considerazione
Una considerazione infine di carattere economico. La classificazione quale spesa corrente di tali interventi, necessari a garantire la gratuità dei servizi educativi nella fascia 0-6, è sotto il profilo formale della contabilità pubblica assolutamente corretta, ma noi vorremmo avviare un profondo dibattito anche attraverso il convegno da noi promosso per il prossimo 9 giugno “IL FUTURO DEI SERVIZI EDUCATIVI 0-6 L’OCCASIONE NECESSARIA”, affinché nella sostanza tali costi stimati in circa 4,5 miliardi di Euro annui, siano invece considerati come il migliore ed il più efficace investimento da realizzare per consentire uno sviluppo equilibrato della nostra società negli anni a venire.