L’Unaitalia, l’Unione Nazionale Filiere Agroalimentari delle Carni e delle Uova, ha da poco lanciato la campagna W il Pollo dedicata ai milioni di italiani “appassionati” di pollo con i bambini in prima linea !
Il blog Vivailpollo risponde a domande e dubbi sulle carni avicole italiane per tranquillizzare e informare noi genitori: il pollo italiano è sicuro, buono e privo di ormoni. Non a caso il pollo è la carne più apprezzata dai bambini, ma cosa non deve mai mancare sulle tavole e qual è la giusta alternanza dei vari alimenti? Pasta a pranzo e a cena? Carne sì o no? Quante volte a settimana? Il formaggio è un buon secondo? Sono tante le domande che tutti i giorni un genitore si pone nel momento in cui pensa a cosa mettere in tavola per il proprio bambino. Complice il poco tempo a disposizione spesso si finisce per proporre gli stessi piatti, con qualche dubbio sulla validità delle proprie proposte.
Il prof. Giuseppe Morino, Resp. UO Educazione alimentare dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma ci dispensa 5 consigli e 5 errori da evitare:
5 CONSIGLI DA TENERE A MENTE
- Rispettare la suddivisione in 5 pasti nella giornata: colazione, 2 spuntini (uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio), pranzo e cena. Questa ripartizione permette al bambino di arrivare al pasto successivo senza troppo appetito e contemporaneamente migliora il metabolismo.
- La carne è un alimento importante per la crescita di un bambino, è una fonte primaria di alcuni nutrienti e micronutrienti solitamente assenti (come la vitamina B12), o scarsamente rappresentati (zinco, selenio, niacina e riboflavina), o meno biodisponibili (come il ferro) nei prodotti di origine vegetale, da inserire nel menù settimanale circa 3 volte. Meglio prediligere cotture che non prevedano l’utilizzo di condimenti grassi, come quella al vapore che è anche nutrizionalmente più valida.
- Tra le carni, prediligere le carni bianche, ottima fonte di proteine, con pochi grassi e di buona qualità, una elevata digeribilità e un ragionevole apporto calorico, da poter consumare fin dallo svezzamento.
- Prestare attenzione alla scarsa quantità di verdure a pranzo e cena. Per farle apprezzare ai bambini è importante lavorare sull’esempio e sulla presentazione dei piatti, giocando con forme e colori, e privilegiare un approccio multisensoriale. Sono inutili le forzature, meglio invece invitare il bambino a fare la spesa insieme, scegliere una verdura che non conosce, aiutare in cucina. È un percorso che avvicina il bambino, che toccando, annusando e sperimentando, si sente più incoraggiato a provare.
- È importante alternare la presenza di proteine nel corso del menù settimanale: 3 volte carne, 3 volte pesce, 3 volte legumi, 1-2 volte le uova. Formaggi e salumi vanno proposti una, massimo due, volte a settimana.
… E 5 ERRORI DA EVITARE
- Mai saltare la prima colazione, spesso scarsa o carente. Chi ben comincia , è a metà dell’opera.
- I legumi non sono un contorno (come pensa invece 1 mamma su 3), ma un secondo proteico, che va in sostituzione (e non come accompagnamento) a carne o pesce.
- Pasta, pane e patate non vanno abbinati tra loro, meglio proporli separatamente, servendo ad esempio, pasta, riso o cereali a pranzo e patate o pane a cena, cercando di privilegiare il più possibile cereali ricchi di fibre, pasta e pane integrali.
- Non costringere il bambino ad assaggiare un alimento con la forza, porta ad una maggiore avversione per quell’alimento. Sbagliato anche proporre un premio in cambio: è un atteggiamento che non porta il bambino a consumare volontariamente un determinato cibo ma si rischia di sovralimentarlo.
- Non si tiene la tv accesa e non si giocanel momento dei pasti: i bambini devono essere lasciati liberi di sperimentare e conoscere gli alimenti presenti sulla tavola.
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