Cosa passa nella mente di uomo che scopre che sta per diventare padre?
Dubbi, perplessità, paure, sono tutte emozioni comuni.
Ne parliamo con lo psicologo,
il dottor Eugenio De Gregorio.
Mi sveglio una mattina con ancora la voglia di dormire altri due giorni e trovo la mia compagna che mi guarda con aria maliziosa…
ecco, il solito problema di dover andare al lavoro – penso – poi mi indica lì, sul tavolo, vicino al caffè già pronto c’è un oggetto che sembra un termometro…”. Che è?!
Si avvicina… “sei pronto?”. Più che pronto perplesso. “Ti ricordi che avevo quel ritardo”?
Ora apriamo una parentesi: da uomo, come tutti gli uomini, il concetto di ritardo è molto vago, sì qualche volta ne ho sentito parlare, ma cosa implichi esattamente e per quale motivo ritardo e aria maliziosa siano in quel momento lì davanti a me non mi è ancora troppo chiaro.
“Allora sei pronto, papà?” Capisco, o per lo meno ci provo. Ondata di emozioni. Prima immagine: sarà maschio e giochiamo a pallone in un prato. Seconda immagine: è femmina e si atteggia a modella con il vestitino nuovo. No, non da subito. Prima sono piccoli, molto piccoli, ancora più piccoli… ma quanto sono piccoli i neonati. È una cosa alla quale non avevo mai pensato… Emozioni, una tempesta di emozioni…
Il brano che avete appena letto riassume quel che può passare nella testa di un uomo quando apprende che diventerà papà. Sono emozioni complesse alle quali non è sempre facile dare un nome. In generale, viviamo in un’epoca di analfabetismo emotivo: è difficile riconoscerle e riconoscersi in un determinato stato d’animo che vada più a fondo del semplice “gioioso”, “arrabbiato”, “triste”. Alcuni studi hanno identificato fino a 20 emozioni, di norma si tende a definire e percepire le diverse sfumature delle 6 emozioni cosiddette di base che uno famoso psicologo, Paul Ekman, ha dimostrato essere universali (presenti e mostrate a diversi livelli di “enfasi” in tutte le culture) e innate (presenti fin dalla nascita): rabbia, disgusto, tristezza, gioia, paura, sorpresa. Lo stesso Ekman nel 1992 ha ampliato la lista di emozioni base aggiungendo divertimento, disprezzo, contentezza, imbarazzo, eccitazione, colpa, orgoglio, sollievo, soddisfazione, piacere sensoriale, vergogna.
Oggi si può affermare con certezza che alcune emozioni di base sono presenti davvero fin dalla nascita, per altre – anche se presenti – impariamo a gestirle e presentarle agli altri in tempi, contesti e modi appropriati (pensiamo alla vergogna, ansia, gelosia, invidia, piacere).
E l’esperienza della genitorialità ne mette in fila o – meglio – ne mischia tante. Ci scopriremo prima felici, poi perplessi, poi sentiremo un sensazione di attesa, ad un certo punto diremo di essere scoraggiati per le troppe responsabilità che temiamo di dover affrontare…
E voi, cari superpapà, come vi siete sentiti quando avete saputo che sareste diventati papà?
Questo primo articolo ha l’obiettivo di sollecitare i racconti, le storie dei superpapà che vogliono mettere in comune la loro esperienza. Come lo abbiamo saputo? Eravamo preparati o è stata una sorpresa?
Questo spazio servirà per confrontarsi, chiarirsi le idee; potreste porre i vostri dubbi, le domande che da sempre avreste voluto fare e che non avete mai osato; potreste sentirvi finalmente umani, sovra-umani, dis-umani, sicuramente super-papà!
Eugenio De Gregorio,
psicologo sociale e dello sport, vive e tenta di lavorare a Genova dove è super-papà di Greta Elena (4 anni), Ester (20 mesi) e Bianca (che sta per arrivare)