Ripartenza del 4 maggio e genitori: il ruolo dei padri.

Ripartenza del 4 maggio e genitori: il ruolo dei padri.

Il Governo sta disegnando il ritorno graduale alla normalità, è atteso per le prossime ore il nuovo Dpcm.
Di sicuro sarà un cambiamento progressivo per permettere a fabbriche e negozi di riaprire.
Se da un lato non vediamo l’ora di far ripartire il Paese, dall’altro siamo preoccupati per la gestione dei bambini: a chi li affidiamo quando dovremo tornare al lavoro? .
Non tutti possono contare su una baby sitter e in questa fase i nonni non sono un’opzione visto che spesso appartengono alle categorie più a rischio con l’emergenza Coronavirus.

La diretta Facebook

Venerdì 24 aprile alle 18.30 c’è stata un’interessante diretta Facebook sulla pagina Guida senza Patente, nata dall’appello di un papà blogger al quale finalmente le istituzioni hanno risposto sentendo il parere anche dei papà.

Nella diretta “Fase2 e i genitori: il ruolo dei Padri” hanno partecipato Daniele Marzano, il papà di casa, Angelica Vasile, consigliera e Presidente delle Politiche sociali del comune di Milano e la deputata l’On. Lia Quartapelle, eletta alla Camera al suo 2° mandato e in questa fase molto impegnata sul tema delle politiche familiari.
La deputata si sta confrontando in questi giorni con associazioni e comitati educativi e ha partecipato a diverse tavole rotonde.

La diretta è stata molto apprezzata e seguita anche dai papà blogger del Network Superpapà, un gruppo di papà impegnati in rete con diversi profili (scrittori, blogger, instagrammers, video maker) con l’intento di rivalutare la figura del padre moderno, un papà che vuole essere presente dal primo giorno sia nella gestione dei figli ma anche nella divisione equa della gestione delle faccende domestiche.

Cliccate sull’immagine per visualizzare il video della diretta

All’inizio della diretta si è parlato molto di papà e genitori soffermandosi sull’ansia della gestione familiare che in questa fase è in cima alla preoccupazione dei genitori, anche prima dell’emergenza lavorativa.
Di recente è stato lanciato un sondaggio da diverse realtà social (Papà per scelta, Mammedimerda e Comitato Educhiamo) con un questionario che ha raggiunto 75.000 famiglie.
Ne è emerso che i bambini sono la categoria più colpita in questo periodo di crisi e che per la prima volta i genitori usano parlando di loro termini che in genere non appartengono alla sfera infantile: depressione, arrabbiatura o alienazione, i bambini inglobano e accrescono lo stress dei genitori.
Un dato veramente preoccupante, evidenziato anche dal papà genovese Daniele Marchese del profilo Instagram Famiglia di Matti che ha commentato così:

“Mio figlio grande, 6 anni e mezzo, ieri mi ha detto che questa situazione per lui è diventata la normalità, mi ha spezzato il cuore; i bambini hanno bisogno di un supporto psicologico importante e noi genitori abbiamo bisogno di essere messi nelle condizioni di poterli seguire nel miglior modo possibile.”

Sono coinvolti anche i papà

Daniele Marzano ha ribadito che il tema della mancata apertura delle scuole e progressiva riapertura delle attività è un problema che riguarda entrambi i genitori, non solo le mamme e che questo dovrebbe emergere nei dibattiti mediatici e politici ed entrambe le politiche si sono dichiarate d’accordo.
In una fase storica come questa non è corretto far pesare il problema del lavoro solo alle donne, alle mamme. Sarebbe rimarcare lo stallo culturale che ci portiamo dietro da anni e che si tramuta in disparità salariale e discriminazione da parte dei datori di lavoro delle donne e delle mamme. 
La formula corretta è concentrarsi sulle famiglie tenendo in considerazione le esigenze di mamme e di papà, anche perché un problema diviso a metà ha un carico dimezzato.

Le possibili soluzioni

Lia Quartapelle ha riferito che in questa crisi senza precedenti non esiste una ricetta già testata e sicura ma che esiste un confronto continuo anche con le altre realtà mondiali, alle prese come l’Italia per la prima volta con un’emergenza senza precedenti negli ultimi decenni. Oltretutto bisogna pensare a diverse soluzioni per tutte le zone d’Italia dove il contagio si è diffuso in modo differente.
Si stanno ascoltando molti educatori specializzati e si vuole puntare sul supporto psicologico per i bambini e le famiglie, sia per trovare soluzioni organizzate magari sfruttando l’aria aperta mentre i genitori si dedicano al lavoro, sia per sostenerli nella fase di ripresa.
Ben vengano i centri estivi o le summer school, l’importante è che non siano parcheggi di bambini ma centri ricreativi.

Partecipazione dei papà

E’ stata una diretta utile, noi genitori ci sentiamo più sollevati sapere che la questione famigliare non è lasciata al caso.
Ci sono stati tanti commenti costruttivi come quello di Giovanni Abbaticchio di The Walking Dad Story che riferisce da Bari:

“Siamo pronti a organizzare momenti autonomi e volontari per aiutare tutti quanti noi a risintonizzarci sulle frequenze della quotidianità.
Mio figlio sta realizzando tanti disegni. Sarebbe bello che ogni comune a fine pandemia organizzasse delle mostre esponendo i disegni di tutti i nostri figli!”.

L’onorevole Lia Quartapelle ha apprezzato molto questa idea e ha detto che la proporrà. Bella anche l’idea vincente di Andrea Visconti, un super papà comunicatore da Torino:

“Usiamo questo tempo di scuole chiuse per metterle in sicurezza, adattarle ai tempi, cablarle con attrezzature informatiche e banda larga e facciamo lo stesso con i parchi e gli spazi all’aperto”

Sono tante le idee, le ansie e le preoccupazioni di noi genitori, cerchiamo di capire come tornare alla presunta normalità di un tempo o di crearne una nuova ma che risponda alle esigenze delle fasce più deboli delle nostre famiglie: i nonni e i bambini.

Conclusioni

La diretta Facebook si è conclusa con un’arrivederci perché la deputata Lia Quartapelle ci ha assicurato che lunedì porterà al Premier Conte, insieme ad altri colleghi parlamentari, tutte le istanze dei genitori e poi tornerà anche dai papà per darci conto delle risposte del Presidente del Consiglio.

#Noipapàcisiamo oggi più che mai non è solo un hashtag ma un impegno concreto per il bene dei nostri figli, il futuro del paese.

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