Occasione di crescita interiore o corsa ad ostacoli?
In questi giorni di ferie ho finalmente la possibilità di dedicarmi a me stesso e, attratto dalle richieste di Silvio di raccontarci, ho preso spunto da un post della community per scrivere alcune righe sulle vacanze di un papà separato.
Sono passati ormai 5 anni da quando ho lasciato la casa in cui vivevo e da allora tutto è cambiato.
Non senza difficoltà sono riuscito a rifarmi una vita: nuovi amici, nuove relazioni, nuovi progetti ma, nonostante ciò, il vuoto legato all’assenza di mia figlia d’estate si ripresenta in tutto il suo calore.
E’ proprio in questo periodo, infatti, che mi capita di sentire più forte la sua mancanza.
Ho imparato durante il percorso a trarre il meglio dagli eventi e ho potuto constatare che l’essere umano è in grado di abituarsi a tutte le situazioni, a volte anche alle peggiori.
Oggi mia figlia ha nove anni e forse sono più io di lei a sentire la mancanza di una frequentazione fatta di consuetudine: la colazione la mattina, un giro in bici, fare i compiti, guardare la TV.
Durante l’estate, almeno 15 giorni su trenta, i genitori separati stanno lontano dai loro figli.
Due settimane continuative, se si è fortunati, che rappresentano per i Tribunali italiani il periodo utile alla frequentazione dell’altro genitore.
Agosto così, un po’ a causa delle chiusure aziendali, un po’ per il tradizionale fuggi fuggi nazionale si presenta come il mese silenzioso.
Un ‘occasione d’oro per pensare a se stessi o un nuovo pass per l’ennesima corsa ad ostacoli?
Sarà necessario mettere assieme i soldi per andare in ferie e trovare finalmente un po’ di tranquillità.
Come fare?
Come ogni mese dovremo sostenere le spese di una nuova casa, del mantenimento dei figli, dalla rata del mutuo della casa coniugale e spesso del mantenimento dell’ex moglie.
Dove trovare le giuste energie?
Da sempre io faccio così: nei periodi in cui sono solo mi dedico alle mie passioni, hobby e progetti. Insomma mi sintonizzo su me stesso.
Scrivo, leggo, faccio sport, incontro nuove amiche e vecchi amici.
Dedico il meglio delle mie energie alla mia interiorità e alla piattaforma digitale che alcuni anni fa ho portato in Italia per favorire la comunicazione tra genitori separati.
Certo, visti i costi di un viaggio in questo periodo, non vado in nessun posto esotico!
Nonostante un ottimo lavoro non dispongo di abbastanza denaro per potermi permettere una gita dall’altra parte del mondo.
Sto a casa, e se sono fortunato, accetto l’ospitalità dei miei genitori nella loro residenza al mare. Quando sono lì mi prendo del tempo per fare meditazione, per pensare alla mia vita e a quella che vorrei ricostruire.
Ce la farò mai? Il grande dilemma mi assale ma la tensione si scioglie velocemente perché è già passato il tempo del silenzio e si appresta ad arrivare il tempo con Camilla.
E’ proprio ora che mi sento Super, mente e cuore con Lei, 24 ore su 24, e mi rendo conto che la vita mi ha dato una chance.
I miei sfrorzi economici, li concentro qui.
La porto nei posti che le piacciono. Alle giostre, coi suoi amichetti e per quanto possibile organizzo gite e viaggi con amici comuni, miei e suoi, il che non fa che rafforzare il nostro rapporto.
Se stiamo a casa dei miei al mare, ci dedichiamo ai compiti, alla quotidianità di una vita che in altre situazioni sarebbe la norma e che invece, per noi, rappresenta l’eccezione.
Anche i suoi amichetti marini sono diventati quotidianità estiva e mi sento fiero di essere in grado, grazie al supporto della mia famiglia di origine, di poterle offrire questa grande opportunità.
Stessa spiaggia stesso mare non è solo una bella canzone d’altri tempi ma può rappresentare l’ennesimo posto sicuro per un bambino che, data la separazione dei suoi genitori, è costretto a cambiare sovente casa e frequentazioni.
Devo dire, quando siamo in ferie, come fa la maggioranza dei genitori, anche io me la vizio un po’.
Qui, nel corso di questi unici quindici giorni continuativi, si alimenta e cresce il legame genitoriale, spezzato dalla fine della coppia e soprattutto da un affidamento condiviso tutto all’italiana.
Una Legge, la 54/2006 che nell’intento del legislatore doveva far passare come forma privilegiata l’affidamento formalmente condiviso e portare così la nostra nazione al pari dei più evoluti paesi europei come il Belgio o la Svezia.
Tutti o quasi sappiamo che l’affidamento congiunto non ha trovato applicazione concreta nei Tribunali restandone inapplicati i principi cardine a favore di una maternal preference forte.
Alla luce di una legge monca e di tanti altri fattori gli sforzi che fa un papà separato per essere presente sono imponenti. Ciò nonostante non possiamo fare a meno di gridare al mondo quanto bello sia essere padre.
Sì senza dubbio un papà diverso da quello della tanto idealizzata famiglia del mulino bianco ma certamente un Superpapà che ha trovato la forza di andare oltre e di non perdere di vista gli obiettivi importanti che la vita gli ha offerto.
Sono giorni di festa questi e mi auguro che tutti possano avere la stessa fortuna che ho io ossia quella di poter passare un lungo periodo con mia figlia.
Troppo spesso leggo di uomini, padri, affranti dal dolore perché non possono vedere i propri figli.
A loro e alle loro ragioni dedico questa frase tratta dal film Le ali della libertà: c’è qualcosa dentro di te che nessuno ti può toccare né togliere, se tu non vuoi. Si chiama speranza!.
Buone Ferragosto e Buone Vacanze a tutti!
Alfonso Negri
Ho portato in Italia la prima piattaforma per genitori separati www.2houses.com che amo definire “catalizzatore di bigenitorialità.
Grazie ad alcuni amici ho creato FamTech Institute www.famtech.it, un’associazione nata per individuare e promuovere soluzioni tecnologiche innovative utili alla valorizzazione delle relazioni in Famiglia.
Con U.Di.RE www.udire.org Uomini e donne in rete contro la Violenza, il primo “Centro Antiviolenza In Genere” in Italia, mi interesso di tematiche legate alle PERSONE vittime di ingiustizie, violenze e maltrattamenti (Uomini, Donne, Bambini, Disabili, Anziani, Lgbti).