Intervista a Valerio Ciardi & Maurizio Malavasi autori de “Favole via email. 20 piccole grandi fiabe per divoratori di storie”

Intervista a Valerio Ciardi & Maurizio Malavasi autori de “Favole via email. 20 piccole grandi fiabe per divoratori di storie”

Dopo più di cinquant’anni dalla pubblicazione di Favole al telefono di Gianni Rodari, esce il libro F@vole via e-mail, una raccolta di fiabe che ha l’ambizione di rivisitare in chiave moderna il successo editoriale del più amato scrittore per bambini. Entrambi gli autori dovranno scrivere una favola al giorno ai propri figli, perché questa è la loro promessa. Dovranno però raccontarle non al telefono ma inviarne una al giorno via e-mail ai loro terribili divoratori di storie, Samuele e Lorenzo. Che siano fiabe di draghi o cavalieri, orchi o giganti, fate o maghi, animali o pesci, piante o cose, poco importa. L’importante per loro è ascoltare prima di addormentarsi l’amata favola della buona notte!

Conosciamo meglio Valerio e Maurizio, due papà super.

Ciao ragazzi, è stato un piacere scoprirvi ! Come e quando è nata l’idea di scrivere insieme un libro di favole ?!

Valerio – Ciao Silvio e complimenti per il tuo Super Blog. Io ed il Maury ci conosciamo da una vita e proprio l’estate scorsa, quella del 2015, eravamo con le famiglie al mare: davanti a quell’unica birra che ci era permessa dalle rispettive mogli, goduta in un baretto di Cesenatico e davanti alla Gazza per le dritte del Fantacalcio, ci siamo fatti la promessa di mettere per iscritto alcune delle storie che entrambi siamo soliti inventare e raccontare ai nostri figli prima della nanna. Lorenzo e Samuele stavano giocando con le onde, le donne stavano discutendo dei massimi sistemi e due quarantenni pianificavano il loro futuro letterario sotto il sole della Romagna. A Natale siamo usciti con “F@vole via E-Mail” tenendo fede a quella parola data … ed io ho comprato El Pipita lasciando a lui Morata nell’asta di Settembre!

Maurizio – Valerio ha già detto tutto. In più aggiungo io che entrambi avevamo molta voglia di scrivere qualcosa insieme e soprattutto per i nostri figli. E’ anche un ricordo che rimarrà a loro per tutta la vita.

Il libro è rivolto ai i bambini, quale è stata la reazione dei vostri figli ?!

Valerio – Mio figlio Lorenzo ha partecipato sempre attivamente alla stesura delle mie favole: a volte si arrabbiava perché mi permettevo di cambiare qualche cosa rispetto alla prima versione orale, altre volte sembrava geloso di condividere le ‘sue’ storie con altri, ed altre volte ancora andava da sua mamma per leggerle spezzoni e per correggerne insieme gli errori. Devo dire che tenere in mano la prima copia del libro e poterla dedicare a mio padre Rino ed a mio figlio Lollo, non ha prezzo: per tutto il resto c’è …

Maurizio – Samuele è ancora piccolo per partecipare alla stesura del libro. Ma è stato molto orgoglioso dopo quando ha visto in libro in mano mia e soprattutto quando nella sua classe alla materna la maestra ha letto le mie favole. Ormai adesso le favole le straconosce ma ogni tanto la sera mi chiede di leggergli le sue preferite. E questo è per me il miglior godimento!

Il complimento che più di tutti vi ha emozionato ?!

Valerio – Alle nostre presentazioni live, dove incontriamo i nostri piccoli lettori assieme ai loro genitori, mi è capitato spesso di ricevere tanti complimenti. Durante i nostri incontri facciamo sempre in modo che i bambini siano i protagonisti dell’evento: portiamo cibarie varie, fogli, colori e tutto quello che possa servire per passare un bel pomeriggio insieme. Un particolare “strano” complimento l’ho ricevuto proprio in occasione della presentazione tenuta alla Bottega del Libro di Cernusco: dopo aver letto una delle mie favole, e dopo aver coinvolto tutti i bambini seduti davanti a noi ed eccitatissimi nel seguire la trama, una nonna tra le tante presenti mi si è avvicinata e mi ha detto: ‘Grazie per avermi fatto sorridere: era dai tempi della guerra che non lo facevo!’ e mi ha abbracciato teneramente. Poi ha preso il suo nipotino per mano e si è incamminata felice, penso verso casa. Io tuttora ritengo volesse dirmi che ero riuscito a farle ritrovare quella spensieratezza che apparteneva alla sua infanzia vissuta nel periodo della Guerra mondiale (immagino la Seconda …); ma di certo, di primo acchito mi ha lasciato decisamente stranito!

Maurizio – E’ stata la e-mail che mi ha mandato una persona dopo una delle nostre presentazioni la quale mi ha sottolineato che suo figlio che non legge per niente, stavolta ha voluto leggersi tutto il libro ed ha detto che era ‘fantastico!’. Beh, se il nostro scopo è avvicinare sempre più bimbi alla lettura, ci siamo riusciti! E speriamo di avvicinarne altri ancora!

Quanto è importante per i figli e per i genitori il rito della “favola della buona notte” ?!

Valerio – A Lorenzo sono capitato io come padre e vorrei che lo vivesse come una fortuna, almeno fino a che non arriveranno il primo bacio e la prima birra tra amici: adesso ha nove anni e lo vedo crescere di giorno in giorno ma quel momento magico stretti nel lettone a fare gli scemi lo reputo il miglior quarto d’ora di tutta la mia giornata. Non è obbligatorio inventare una favola al giorno per condividere la gioia di stare insieme, e vorrei dirlo a tutti i padri e le madri che leggono il tuo favoloso blog: passate tutto il tempo che la giornata piena di impegni vi permette con i vostri figli, anche solo una mezz’oretta, ma fatelo con la gioia di ascoltare ciò che hanno da dirvi! Ma soprattutto penso che insegnare la fantasia sia una cosa importantissima, perché quando un padre sale troppo in cattedra e dice al proprio figlio: ‘stai attento a dove metti i piedi!’ è giusto che il bambino risponda: ‘stai attento tu a dove metti i piedi perché io ti seguo camminando nelle tue orme’.

Maurizio – Per me tantissimo. Samuele si arrabbia o a volte si mette a piangere se quella sera non riesce ad ascoltare la storia. Più generalmente i bambini di oggi hanno bisogno di ascoltare e di leggere favole: apre la loro mente e la loro immaginazione e ne fanno tesoro. Così scoprono la loro fantasia e giocano con questa. Fantasia e creatività servono poi nella vita perché alimentano i sogni e le aspirazioni … altrimenti si vive come vegetali. Io nel mio piccolo ho preso l’abitudine, sin da quando era nella pancia della mamma, di raccontargli delle storie e adesso vedo che Samuele ci tiene ad ascoltarle. Invito tutti i genitori a comprare il nostro libro e tornare al rito della ‘favola prima della nanna’: è un momento solo vostro con lui, di estrema intimità … ed è ciò che più crea legame con vostro figlio … trovare questa complicità … anche per dieci minuti … vi ripaga di otto ore e passa di stress o rottura di  p…e al lavoro! E sarà un momento della giornata unico.

Preferite leggere libri cartacei o usare altri supporti ?!

Valerio – Non riesco a rinunciare al fascino ed all’odore di un libro nuovo ma cado spesso in tentazione di leggere qualche nuovo ‘collega’ o riprendere qualche vecchio classico e mi appoggio di conseguenza alla tecnologia moderna: diciamo che sul mio comodino stazionano colonne di libri scelti con cura mentre nella valigia ho sempre a disposizione il mio kindle carico di nuove proposte.

Maurizio – Io sono ancora all’antica, preferisco sentire il profumo della carta e sfogliare le pagine. Mi pare più un rito quasi che leggere qualcosa di per sé. E’ più forte di me, non riesco a leggere un e-book, ci ho provato ma mi sembra di leggere WhatsApp dal telefonino.

Secondo voi la tecnologia può invogliare i bambini alla lettura ?!

Valerio – La tecnologia è parte integrante del processo di crescita delle nuove generazioni così come il DAS ed il Meccano lo sono stati per noi quarantenni (e passa): è impensabile che mio figlio possa rinunciare al computer od al tablet per cercare informazioni, e sarebbe ipocrita da parte mia proibirglielo quando sarà il momento. Pensiamo solo alla rivoluzione che dalla nostra infanzia ad oggi abbiamo vissuto: oggi la tecnologia corre ancora piu’ veloce ed i nostri figli devono essere più veloci di quello che eravamo noi. Che il libro lasci il posto allo sfarfallio di un monitor sarà inevitabile ma spero di riuscire a tramandare in Lorenzo quell’amore incondizionato che mi lega alla mia copia di “Marcovaldo” oppure all’edizione economica tutta ingiallita del “Conte di Montecristo”, e che un giorno possa spiegare ai suoi figli come si usavano quegli strani oggetti di carta ai tempi del nonno.

Maurizio – Mah, non saprei: forse per quei bimbi che non son stati ‘educati’ a sfogliare un libro potrebbe essere un modo per approcciarsi alla lettura in modo differente. D’altronde siamo nell’era dei nativi digitali quindi se il tablet o l’e-book può aprirli alla lettura ben venga. A me personalmente comunque piace vedere mio figlio che apre e sfoglia il cartaceo da solo.

Raccontateci un aneddoto, un particolare episodio che vi ha sorpreso durante la stesura di “F@vole via e-mail”

Valerio – Mi ricordo che proprio mentre stavo scrivendo “La compagnia dei 4 randagi – che sgominò una banda di ladri senza saperlo” mi ritrovai a spasso con il cane di mia madre e assistetti ad una scenetta quasi premonitrice. La Tea, così si chiama il Golden Retriever di mia madre, era amabilmente impegnata nei suoi bisogni quotidiani al parchetto sotto casa ed io me ne stavo seduto su una panchina a leggere: ad un certo punto alzai gli occhi dal libro e notai come attorno a lei si fossero radunati altri cani a formare una sorta di conciliabolo segreto, tutti seduti uno di fronte all’altro. Poi, improvvisamente si alzarono simultaneamente e si avviarono tranquillamente verso i loro proprietari: la Tea mi si avvicinò e mi diede una bella leccata sul dorso della mano. Forse quella strana compagnia del parchetto aveva decretato che in fin dei conti, come padroni e compagni di gioco gli umani potevano avere ancora un futuro e quindi ci concedevano altri felici anni assieme a loro … o forse il mio cane aveva solo fame e mi chiedeva a suo modo di tornare a casa: io propendo per la prima!

Maurizio – Posso dire che la mia favola ‘La pizza più buona del mondo’ nasce dalla bravura in cucina del mio amico Gaetano che fa una pizza davvero buonissima pur non avendo in casa un forno a legna e non essendo propriamente un pizzaiolo di professione. Samuele tornando a casa da una cena a casa sua esclamò ‘Gaetano fa veramente la pizza più buona del mondo, me ne son mangiati due pezzi!’. Così è nata quella favola!

Dite la verità… vi sentite un po’ dei Superpapà ?!!

Valerio – Un SuperPapà ha dei superpoteri ed io non penso di averne di particolari; ma, come scrivo in “La caccia al tesoro dei futuri supereroi”:  ‘… voi tutti conoscete le avventure dei vari SuperEroi che salvano il mondo dai nemici e dalle catastrofi: ma forse non sapete che anche loro sono stati bambini e, come tutti noi hanno avuto le loro belle avventure …’, non c’è da stupirsi se ogni tanto noi genitori ne tiriamo fuori di prodigiosi proprio perché, da piccoli abbiamo avuto la fortuna di vivere le nostre avventure ed abbiamo solo oggi la possibilità di condividerle con i nostri figli. Se questo è un super potere allora chiamatemi pure SuperPapà perché non smetterò mai di coltivare in mio figlio il potere della fantasia.

Maurizio – Quando avremo le tue supermagliette con la scritta SuperPapà posso provarci! Le metteremo durante le nostre presentazioni!

Per entrare in contatto con questi due simpatici papà basta visitare la loro pagina Facebook  !

 

Favole via mail

 

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