Il Volo di Ale, quando un papà non molla
Il volo di Ale

Il Volo di Ale, quando un papà non molla

Ciao, mi chiamo Marco e sono anche io un Superpapà. Non uno speciale, ma uno dei tanti superpapà che fanno parte di questa community. Cosa ci contraddistingue? L’amore incondizionato per i nostri figli. Il fatto che noi per loro ci saremo sempre, qualsiasi cosa accada.
Quello che cambia è il contesto. Il mio è un po’ particolare.

Papà, cosa mi sta accadendo?

Per raccontarvelo, dobbiamo partire da metà luglio 2016. Siamo a Cervinia per una breve vacanza, per rilassarci e rigenerarci. I bimbi, Alessandro e Gaia, sono felici. Di conseguenza io sono felice. E mi lascio andare ai sogni e ai progetti che ogni papà ha in serbo per i propri figli.

Fine luglio 2016. Sono in ospedale a Milano, con mio figlio Ale che lotta per la vita. Uno strano male lo ha colpito. Nessuno saprà darci subito una risposta, ma pezzo dopo pezzo, il suo corpo lo abbandona. Fino a dover essere intubato per respirare. Solo gli occhi restano vivi, quegli occhi che mi parlano e mi chiedono: “papà, cosa mi sta accadendo?”. E io che non so rispondere, ma nel silenzio gli tengo la mano e lo assicuro che papà c’è. Il ruolo di un padre è quello di esserci, nonostante tutto.

In quei momenti prego un Dio con cui non ho mai avuto rapporti brillanti affinché prenda la mia vita in cambio. Ma “il numero da lei chiamato è spento o non raggiungibile”.

A un certo punto la vita mi ha messo davanti un bivio: andare a fondo o rialzarmi e combattere. Ho deciso di intraprendere la strada più faticosa, la seconda. Facile sarebbe stato lasciarsi trascinare a fondo dalla corrente della vita, ma no, non fa per me. Soprattutto lo devo in primis a lui, al mio piccolo eroe, perché lui merita un papà forte. Merita di avere le stesse opportunità degli altri bimbi.

Parlando di padri, mio papà mi ha sempre spronato dicendomi “togliti la paglietta dal culo”, una frase elegante per spingermi a rimboccarmi le maniche. Per questo oggi non mi arrendo e vado avanti.

Mielite acuta flaccida, Ale è tetraplegico

Settembre 2021. Ale ormai si è assestato. La malattia (che ora ha un nome, mielite acuta flaccida, una sorta di poliomielite dei giorni nostri) ha lasciato un corpo che non è più in grado di muoversi. È tetraplegico e per respirare utilizza un ventilatore. Avrei di che lamentarmi. Soprattutto ne avrei il diritto. Lamentarmi della vita, delle difficoltà, delle barriere che ci circondano, dei sogni infranti.

Ma se voi andate a vedere la nostra pagina Facebook “il volo di Ale”, non troverete post in cui mi piango addosso. Non troverete mai la parola “poverino” (e per l’amor del cielo, non provateci nemmeno a pensarla). Perché un superpapà fa questo: va avanti con forza e determinazione per dare ai propri figli tutto ciò di cui hanno bisogno, primo fra tutto, l’amore incondizionato.

Il progetto “La Casa di Ale”

Oggi combatto affinché Alessandro possa avere una vita il più possibile “normale”. Una vita piena di esperienze, di felicità, di scoperte.

Per fare questo sto progettando, assieme a dei partner, una casa speciale. Una casa che gli permetta di essere il più possibile autonomo. “La Casa di Ale” è un progetto inclusivo, una casa concept realizzata tenendo in considerazione i suoi limiti, ma anche le sue capacità. Che lo sproni a lottare per recuperare anche un millimetro in più di capacità fisica. È un grande impegno, soprattutto economico, ma vado avanti con la consapevolezza che questo progetto, oltre a essere d’aiuto per Ale, potrà essere d’aiuto anche per altri che come noi hanno necessità speciali.

Tutto questo spero mi faccia rientrare, assieme a tutti voi, nella definizione di superpapà.

Come contribuire a realizzare questo sogno

Come potete aiutarci? Innazitutto condividendo quello che stiamo facendo. Ovunque. Più riusciremo a raccontare la nostra storia, più il progetto diventerà un riferimento importante per la comunità. E allora da un piccolo gesto di un papà innamorato dei propri figli potrà nascere un cambiamento.

Secondariamente, se conoscete aziende che possono essere interessate a partecipare attivamente al nostro progetto, fatecelo sapere. Tanti partner hanno già dato il loro supporto. Ma possiamo fare di più!

Un’ultima cosa. Concludo con una richiesta personale, intima, da superpapà a superpapà: il futuro di mio figlio dipende anche da te. Dipende da cosa insegnerai a tuo figlio. Da quali valori deciderai di trasmettere a tuo figlio. Perché tuo figlio sarà compagno di vita di mio figlio. E come tanti altri, potrà avere una vita dignitosa solo se chi vivrà attorno a lui avrà la sensibilità di saperlo accettare e supportare. Per questo motivo ricordati che il tuo ruolo è di plasmare al meglio la creatura a cui hai dato vita.

Marco Meroni

Sosteniamo i papà che non si arrendono!

Questo progetto è una bellissima testimonianza di come i genitori facciano di tutto per rendere una vita dignitosa ai propri figli; come il papà di Simone, il campione di hockey, ve lo ricordate?

E così papà Marco è riuscito ad avere il supporto di Regione Lombardia e, a Villa Guardia, sorgerà la tanto sospirata “La Casa di Ale”, una location studiata nei minimi particolari “per permettere ad Ale di crescere serenamente, di trovare il suo equilibrio e la forza per andare sempre avanti, in un ambiente che ne possa enfatizzare le peculiarità e le competenze”.

Per seguire e sostenere l’impresa di questa famiglia seguite la pagina Facebook “Il Volo di Ale”, facciamogli sentire tutto il nostro affetto!

Il volo di Ale con papà
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