Il talento dei bambini: capire come svilupparlo
papà aiuta a coltivare il talento dei bambini

Il talento dei bambini: capire come svilupparlo

Geni si nasce o si diventa?

Benjamin Samuel Bloom, celebre psicologo infantile americano, in uno dei suoi libri ha scritto che tutti siamo in grado di eccellere e diventare “geni” se veniamo messi nelle condizioni di apprendimento più appropriate. Il talento si comporrebbe di tre fattori: predisposizione naturale, ottimi modelli di riferimento e una volontà di ferro. Questo, tradotto in termini pratici, vuol dire che tutti i nostri figli sono dotati di un talento innato. A noi papà non rimane altro che supportarli e metterli nelle condizioni migliori per sviluppare al meglio la loro spontanea predisposizione.

L’attenzione fa la differenza


Sembra facile dare un nome e cognome al talento. Spesso le nostre giornate trascorrono veloci, scandite dal ritmo della nostra vita professionale e dalle varie incombenze. In questo mare di stress il rischio è quello di non prestare tutta l’attenzione dovuta ai nostri figli, perdendo così la possibilità di identificare il loro talento. Dobbiamo invece osservarli, soprattutto quando sono immersi in attività di routine come il gioco, guardare la televisione o quando stanno colorando. Sono questi i momenti in cui possiamo capire se sono portati per il disegno ad esempio, la danza o perché no, la recitazione!

Aprire la mente e attendere


Il modo migliore per coltivare il talento è godere di una mente aperta e ricettiva, una condizione che puoi raggiungere offrendo ai tuoi figli un ampio ventaglio di possibilità. Questo vuol dire permettergli di assistere a una serie di eventi, giochi e sport diversi tra loro. Appena puoi, caro papà, portali a vedere un film, ad una lezione di pattinaggio piuttosto che di nuoto. Il fine è offrire ai nostri figli le condizioni migliori per sviluppare negli anni “formativi” le loro naturali predisposizioni.

Non avere fretta. Il segreto per crescere figli sereni e soddisfatti è quello di rispettare i loro ritmi, incoraggiandoli ad agire ma anche a commettere errori. Più che spronarli devi dare il buon esempio. Kayden Troff, uno dei più famosi scacchisti statunitensi, ha imparato l’arte degli scacchi a 3 anni osservando suo padre e i suoi fratelli mentre giocavano insieme. L’emulazione nei confronti del proprio papà può generare grandi risultati.

Sostieni il loro talento


Molti bambini, se viene data loro l’opportunità, possono concentrarsi a lungo sulle cose che amano fare veramente. Noi Superpapà abbiamo un compito fondamentale: dare loro lo spazio e il tempo per sviluppare il talento che può derivare da una determinata passione. Per questo motivo mi permetto di darti un piccolo consiglio: sostienili sempre. Poni un solo limite, la scuola, ma per il resto incoraggiali e fai il tifo per loro, spronandoli e aiutandoli a rialzarsi dopo le inevitabili cadute.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su whatsapp