Babywearing: liberi di muoversi
Babywearing ovvero come ti porto il pupo a spasso per la città! Grazie all’ausilio di speciali supporti quali fasce o marsupi ergonomici, unisci il grande vantaggio di un contatto pelle contro pelle con tuo figlio a quello di avere finalmente le mani libere. Muoversi in giro o in casa diventa quindi molto più semplice e meno stressante. Il babywearing, fino a qualche tempo fa, era una tendenza sconosciuta in Italia. È bastato poco tempo però per farlo diventare un’abitudine che piace sia alle mamme che ai papà.
Cos’è il babywearing
Il babywearing fa bene a tutti, bimbi e genitori. Ma cosa vuol dire esattamente? Questo termine ha un significato ben preciso: indossare il bambino. E in effetti è proprio quello che fai perché porti tuo figlio davanti, cuore contro cuore, o dietro sulla schiena quando è un po’ più grande. Questo metodo è finalizzato al recupero di una dimensione più naturale e adatta al bambino, una dimensione che non è quella della culla o del passeggino, ma le braccia amorevoli di mamma e papà.
Babywearing: perché?
Nei Paesi in cui da tempo immemorabile è diffusa l’abitudine di portare i bimbi
con una fascia, le patologie come la displasia all’anca sono pressoché
sconosciute. Questo perché il babywearing consente alle gambe di mantenere la
tipica posizione a M, che è quella fisiologica e naturale. Questo metodo
inoltre è un maternage affettivo, emotivo e psicologico che aiuta il
bambino a sentirsi sicuro, accettato e amato. Dall’abbraccio caldo e avvolgente
della pancia passa alle braccia della mamma e del papà, evitando così di
sperimentare quella dolorosa sensazione di distacco che mette a dura
prova l’emotività di un neonato.
Il babywearing è uno spazio terapeutico che coinvolge tutta la famiglia. È il mezzo più delicato e naturale per favorire l”imprinting” tra padre e figlio e il fil rouge che lega madre e neonato, ne amplifica la conoscenza, permette alla mamma di favorire la produzione di latte e allontanare lo spettro del temuto baby-blues e della depressione post-partum. Ma il baybwearing non porta con sè soltanto vantaggi legati alla sfera emotiva. Portare il bambino con fasce & co. è molto più economico perché i supporti costano molto meno rispetto a carrozzine e passeggini.
Babywearing: quando?
Il neonato può essere portato in fascia già nei primissimi giorni. L’unica accortezza che dovresti avere è quella di sistemarlo nella posizione “a culla”, quindi sdraiato. Questo in linea teorica. In pratica sarà il tuo bimbo a farti capire esattamente cosa preferisce perché ci sono bebè che adorano stare seduti. Iniziare subito a portare il bambino ti aiuterà a sviluppare e tonificare la muscolatura della schiena, un benefit che ti servirà nei mesi successivi quando tuo figlio inizierà a pesare di più. In linea di massima il babywearing è adatto per bambini fino ai 3 anni d’età. È vero però che, dopo i primi passi, la fascia per loro sarà soltanto un mezzo per riposarsi e per stare un po’ con la mamma.
Baybywearing: come
Per praticare il babywearing devi scegliere il supporto più adatto alle tue esigenze. In commercio puoi trovare fasce elastiche e rigide, marsupi ergonomici o Mei-Tai. È importante che ogni supporto, che sia strutturato o meno, permetta al bimbo di tenere una posizione fisiologica con le vie aeree libere e che sia morbido ma non cedevole. Deve adattarsi alla corporatura del genitore, offrendo un’ottima ed equa distribuzione del peso del bambino su spalle, schiena e fianchi.