Un papà vuole esserci. In ogni istante
petizione Unicef congedo di paternità

Un papà vuole esserci. In ogni istante

Unicef lancia la nuova petizione per estendere i congedi di paternità

Educatori, psicologi e pedagogisti sono tutti concordi nel ribadire l’importanza per i bambini della presenza costante della mamma e del papà, soprattutto nei primi anni di età che, indubbiamente, rappresentano la fase più cruciale dello loro sviluppo psico-fisico. Tutti gli infanti hanno il diritto di vivere in un ambiente familiare sereno, circondati dall’affetto e dalla presenza di entrambi i genitori, fattore che contrasta con l’attuale misura legislativa che dispone i congedi di paternità per un periodo decisamente troppo limitato: solo dieci giorni. Non bastano le soluzioni alternative che le leggi propongono oggi ai genitori, le famiglie che hanno la necessità di avere assistenza per occuparsi dei loro figli hanno il pieno diritto di riceverla, così come i bambini, soprattutto in tenerissima età, hanno diritto alla cura e alla protezione della mamma e del papà sin dalla nascita.

Bisogna sostenere le famiglie

Oggi i servizi a sostegno delle famiglie con infanti sono decisamente scarsi, per questo è importante unirsi e ribadire a gran voce la necessità di un intervento serio e mirato che vada a estendere in modo equo il diritto dei papà ad avere congedi più ampi, che tengano conto delle necessità dei figli minori subito dopo la nascita e nei primi anni di vita: momenti fondamentali per un adeguato sviluppo emotivo e cognitivo dei più piccoli.

La petizione Unicef per i congedi di paternità

Perché i papà vogliono esserci di più, ed è importante sostenerli nell’adempimento del loro ruolo prezioso di cura e assistenza. Ognuno di noi può dare il proprio contributo per cambiare le cose: possiamo dare il via a un’importante campagna di sensibilizzazione su questi delicati argomenti, per portare tali temi di fronte a chi, di dovere, può intervenire con azioni concrete e sostanziali a tutela della genitorialità in Italia e dei diritti degli infanti a crescere in un ambiente sereno circondato dall’amore di mamma e papà.

L’Italia è ancora molto indietro in tema di congedi di paternità

È un dato di fatto: rispetto ad altri Paesi europei l’Italia non dispone di una tutela adeguata relativa ai congedi di paternità e maternità. Esiste tra gli Stati europei un’innegabile eterogeneità relativamente alla durata e ai livelli di retribuzione dei congedi per i padri, a dimostrazione di come ancora oggi, nel nostro Paese, non sussista una seria cultura al riguardo, nonostante pedagogisti, psicologi ed educatori ribadiscano a gran voce quanto la presenza di entrambi i genitori sia cruciale nello sviluppo equilibrato del bambino, soprattutto nei primi anni della sua infanzia. L’inadeguatezza delle nostre previsioni legislative al riguardo sono innegabili laddove si guardi l’esperienza di altri Stati, che di fatto sono molto più equi nel garantire il diritto dei padri a stare con i loro bambini. Pensiamo ad esempio alla Spagna, che rappresenta solo uno dei tanti Stati più all’avanguardia in materia: qui dal 2021 il congedo parentale è stato fissato per entrambi i genitori a ben 16 settimane (112 giorni), retribuite al 100%. Le attuali disposizioni legislative in vigore in Italia, invece, prevedono il diritto per il padre di godere di un congedo decisamente limitato: solo 10 giorni, così come prevede l’articolo 27-bis del Testo Unico maternità/paternità (decreto legislativo 151/2001). Ma l’inadeguatezza della nostra normativa non riguarda soltanto le previsioni in tema di congedi di paternità: l’Istat, nel 2021/2022, ha analizzato l’adeguatezza dei servizi e delle strutture educative per la prima infanzia attualmente presenti sul nostro territori. Dall’analisi è risultata una situazione preoccupante nella loro disomogeneità nella loro fornitura, mettendo in rilievo la necessità di intervenire tempestivamente per garantire un supporto concreto e sostanziale al nucleo familiare e garantire il diritto degli infanti a una crescita equilibrata e serena, accanto ad entrambi i genitori. Il nostro Stato, e in particolar modo le Regioni del Sud L’Italia, sono ancora molto lontane dai parametri fissati dall’Unione europea a tutela della maternità e paternità. Se non ci uniamo, dando il nostro contributo attraverso la firma della petizione dell’UNICEF, la situazione continuerà a rimanere ferma: sosteniamo la necessità e la volontà di creare, fin dai primi momenti di vita, un legame con il neonato, di permettere al padre di prendersi cura del piccolo per sostenerne il suo sano sviluppo, nonché di supportare la madre in momenti così importanti.

Firma anche tu la petizione UNICEF per l’estensione del Congedo di Paternità

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su whatsapp