Nostalgia canaglia
Lo giuro Vostro Onore, all’inizio ho tentato in tutte le maniere. “Che ne dici di una bella Saint Honorè, bello di papà? O un pan di Spagna con la cialda di Ronaldo/Pepp-Pig? Oppure senti qua, una Millefoglie e non se ne parla più!”. Non è servito a niente, hanno continuato a percorrere la loro strada incuranti del mio ego da goloso anni ’80 ferito a morte. Mia moglie, come al solito, è stata più veloce di me ad afferrare la strada del cambiamento. Due mesi prima del compleanno dei bambini, la sua agenda pullulava di numeri di cake-designer con tanto di stelline e recensioni da parte delle mamme del gruppo WhatsApp. È stato così che a casa mia sono entrate le star del momento: la Rainbow Cake e la famigerata Torta Unicorno.
Rainbow cake e Torta Unicorno: colesterolo e fantasia
Quando le ho viste per la prima volta e ho affondato la forchetta in una fetta, ho subito pensato ai miei trigliceridi intenti a ballare la lap dance appesi al corno dell’unicorno! Un quintale di crema di burro affondato in tre tonnellate di pasta di zucchero. Cara, dove hai messo le pasticche per il colesterolo? Poi mi è bastato osservare il viso dei miei figli. Gli occhi erano catturati dai colori, la mente galoppava sull’arcobaleno fatato e le manine erano impazienti di prendere il piattino. È stato in quel momento che ho iniziato a guardare le due torte fedifraghe con gli occhi dei miei bambini, non più con i miei.
Rainbow Cake e Torta Unicorno, le più amate dai bambini e…dai papà!
Sentirsi importanti. Forse è proprio questo a rendere così speciale il giorno del compleanno. Un bimbo festeggiato è un bambino che si sente amato e accettato. È quel giorno magico tutto sembra diventare possibile grazie anche alla capacità dei due genitori di inventare e rendere tangibile un mondo che appartiene ai loro sogni più emozionanti e divertenti. Sotto questa ottica la Torta Unicorno a la Rainbow Cake cessano di rappresentare due semplici mode ma finiscono per essere il mezzo per far sognare i nostri figli. E questo non ha prezzo.
Il fatto che in seguito io mi sia eclissato a un certo punto in cucina a mangiare un Profiterole, Vostro Onore, è una facezia, una quisquilia o semplicemente la reazione di un goloso che non cederà mai alle lusinghe della crema di burro!