Svezzamento e prime pappe: è arrivato il momento di mangiare come i grandi!

Svezzamento e prime pappe: è arrivato il momento di mangiare come i grandi!

I nostri piccoli stanno crescendo e, come è normale che sia, raggiungono un passo alla volta tutte le diverse tappe necessarie a diventare grandi. È così anche nell’alimentazione, vediamo cosa succede con lo svezzamento e l’introduzione delle prime pappe.

Lo svezzamento ai tempi delle nostre mamme

Lo svezzamento è sicuramente una di queste importanti milestones.

Fino a qualche anno fa era considerato come il momento in cui il bambino veniva definitivamente allontanato dal seno materno.

Risultato: frustrazione, pianti, prime pappe che volavano ovunque e disperazione delle mamme che riuscivano solo con grande difficoltà a far mangiare il loro piccolo indemoniato.

Di sicuro avrete sentito racconti di mamme e pastina incollata tra i capelli, ai vestiti, finita nel naso o in qualsiasi altro luogo che anche la più fervida fantasia difficilmente riesce ad immaginare e, ovviamente, della necessità di chiamare un’azienda di pulizie industriali dopo ogni pasto.

Fortunatamente adesso non è più così, almeno non in maniera così categorica.

Lo svezzamento ai giorni nostri

Lo svezzamento, nella visione attuale (badate bene, finchè durerà, visto che in questo campo siamo sottoposti tutti a mode passeggere) è un graduale passaggio da un’alimentazione esclusivamente liquida ad un’alimentazione semisolida e solida.

In pratica significa che i nostri piccoli continueranno ad essere allattati o nutriti con latte formulato a cui si andrà gradualmente ad aggiungere l’alimentazione solida.

Va specificato inoltre che, come è stato ampiamente dimostrato dalla ricerca scientifica, il latte materno è un alimento salutare anche oltre i 2/3 anni di vita, quindi più che di svezzamento adesso si preferisce parlare di “Alimentazione Complementare”.

Quindi quando si inizia?

In realtà l’unica indicazione che abbiamo dall’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) è quella di proseguire con l’allattamento esclusivo fino ai 6 mesi di età del bambino, quello che succede dopo… dipende!

Ciò che determina il momento adatto per il passaggio ad un’alimentazione diversa dipende in primo luogo dal livello di sviluppo del bambino e proprio per questo può essere estremamente variabile.

Ma è sufficientemente grande?

Sicuramente da un punto di vista fisiologico il bambino deve aver acquisito le competenze necessarie quali la masticazione, la perdita del riflesso di suzione (non vi è capitato mai di vedere un bimbo che “ciuccia” un pezzetto di cibo solido?) e ovviamente una maturità del tratto digestivo. In genere ciò accade intorno ai 5/6 mesi di età ma di sicuro solo questo non è sufficiente.

Dobbiamo metterci in testa che il bambino deve aver sviluppato interesse per il cibo, deve mostrare il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo.

Come per qualsiasi altra conquista del bambino, anche questa passa per l’esperienza.

Al nostro cucciolo non può venir voglia di bistecca se non ci ha mai visto mangiarne una!

Iniziamo a farlo sedere a tavola con noi, mettiamo il seggiolone in modo che possa osservare quello che c’è in tavola e raggiungere cose di suo interesse.

Mettiamogli un piatto davanti con un piccolo pezzo di cibo già pronto sulla posata e come per miracolo ad un certo punto vedremo che afferrerà la posata e cercherà di portarsela alla bocca (ovviamente va guidato e aiutato!).

Gradualmente sperimenterà odori, sapori e consistenze nuove e a questo punto potremmo anche dire addio a pernacchie e pastina sputata ovunque perché ormai… il gioco è fatto!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su whatsapp