Sexting: il nuovo approccio alla sessualità degli adolescenti
adolescente che utilizza sexting su computer portatile

Sexting: il nuovo approccio alla sessualità degli adolescenti

Sexting, cos’è e come comportarsi nei riguardi della curiosità dei nostri figli

Con l’avvento delle nuove tecnologie è cambiato anche l’approccio alla sessualità da parte dei nostri figli. Soprattutto durante l’adolescenza, con il cambiamento evidente dei corpi dei nostri ragazzi, può accadere che essi si sentano poco desiderabili e per farsi accettare dal gruppo possano ricorrere anche allo scambio di foto in posizioni a loro poco congeniali. Ecco cos’è il sexting, l’invio di messaggi dai contenuti ammiccanti il sesso o esplicitamente sessuali.

Comunicare con i nostri figli per prevenire il dilagare di questo fenomeno

Non deve sorprendere che a quell’età si è incuriositi dal sesso, nè che questo lo si ricerchi attraverso la rete. Come noi ricorrevamo ai giornaletti e allo scambio fra amici, i nostri ragazzi sono nativi digitali e ricorrono ai mezzi a loro disposizione, quindi internet. La differenza la dobbiamo fare noi papà, imparando a comunicare con loro senza tabù.

Le conseguenze del sexting

Senza fare troppi allarmismi, va però ammesso che l’invio di foto e video compromettenti può essere concausa di una serie di eventi che possono sfociare in un epilogo drammatico. Dopo l’invio di una foto di nudo, i nostri figli diventano subito potenziali oggetti di ricatto dal destinatario, che potrà volere qualcosa in cambio per evitare la diffusione – e la viralità – di questi contenuti. Si tratta dunque di una forma di cyberbullismo autorizzato che, in troppi casi, ha portato anche al suicidio di alcuni ragazzi.

Noi papà dobbiamo fungere da esempio

È responsabilità di noi papà di essere da esempio per i nostri figli. Abbiamo l’obbligo di insegnare ai nostri figli maschi che la donna va rispettata, sia nella sua fisicità che nella sua interiorità. Essere in possesso di foto, ricevute in favore dei sentimenti così totalizzanti che si possono provare alla loro età, non li pone in una posizione di vantaggio e l’educazione ad un uso responsabile di questi contenuti è obbligatoria a qualsiasi età. Dobbiamo poi fungere da prototipo dell’uomo che qualsiasi donna debba desiderare accanto, nei confronti delle nostre figlie. Educandole al rispetto del loro corpo, finanche dei loro difetti. Trasmettere loro la sicurezza che a quell’età, con una identità ancora tutta in costruzione, può mancare. Solo così eviteremo, almeno in parte, il dilagare di questo fenomeno così intricato.

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