Regole e non comandi: come educare i figli adolescenti
le regole sono fondamentali con i figli adolescenti

Regole e non comandi: come educare i figli adolescenti

Adolescenza alle porte, come correre ai ripari per noi genitori

Non più bambini, quelli sempre attaccati a noi e dipendenti dalle nostre direttive di vita, nè adulti autonomi nelle scelte e nelle decisioni. Come gestire un figlio adolescente per noi papà può suonare davvero disorientante, specialmente in questi anni di social e di ragazzi sempre attaccati al cellulare o al computer.

Non è vero che gli adolescenti sono adulti in corpi di ragazzi

La scienza lo dimostra, il cervello di un adulto si forma in ultima istanza nell’arco di età tra i 20 e i 25 anni, prima di questo range non hanno lo stesso livello cognitivo ed evolutivo di noi adulti. Risulta inutile dunque impelagarci in astrusi discorsi astratti con i nostri ragazzi, a fini educativi, servirà concretezza e regole chiare. Le regole – non i comandi – li aiuteranno ad orientarsi nel mondo dei grandi, quasi come se fossero una bussola.

La parola chiave è la negoziazione

In questa fase della loro vita di individui in crescita, stanno definendo la loro personalità, le loro attitudini e la loro definitiva strada da perseguire da adulti. È necessario dare delle regole di riferimento, entro i margini dei quali loro possano avere la loro autonomia, senza però perdersi nella moltitudine delle scelte, ma seguendo le nostre direttive. Ad esempio, invece di vietare l’uscita serale con gli amici, dare un orario di rientro che debba essere tassativo. Questo gli permetterà una intelligente gestione del tempo e consoliderà la nostra immagine di genitore, non amico.

Il rituale delle chiavi di casa, il primo vero atto di autonomia per un figlio

Quando erano bambini al parco li accompagnavamo noi papà, sono cresciuti un po’ e l’orario di rientro era entro ora di cena, adesso sono adolescenti e sfuggono dalla nostra routine. Consegnamo loro una copia delle chiavi di casa, e insieme a queste un’ampia fetta della nostra fiducia. Ma facciamoci comunque trovare svegli all’orario di rientro concordato, affinchè capiscano che la fiducia va rinnovata costantemente.

L’uso dello smartphone

Ormai impedire ai nostri figli l’uso dello smartphone sarebbe come tagliarli fuori dal contesto in cui vivono, studiano, escono, frequentano. Ma limitarne l’uso è nostro dovere. In che modo? Fissando delle regole al loro non – uso. Nel momento dei compiti lo smartphone deve essere spento e riposto sopra la mensola, questo li aiuterà a concentrarsi anziché farli distrarre da tutte le notifiche delle varie App. A tavola si dialoga con mamma e papà. Ma questo deve partire da noi, niente mail di lavoro da leggere a cena, o gruppi whatsapp per la partita di calcetto del martedì. Lo faremo una volta che i nostri ragazzi saranno andati a letto.

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