Il padre è cambiato acquisendo una connotazione valoriale nuova che si esprime con azioni concrete in famiglia e con i figli.
Alcuni giorni fa mi sono imbattuto in un articolo di LaPresse dove si raccontava la storia di Daniel McVicar, più conosciuto come Clarke Garrison di Beautiful, il quale a seguito della separazione palesava la sua scelta di vita a Torino a fianco del figlio autodefinendosi un “Mammo”.
Traspariva dalle lettura di quelle poche righe affetto, vicinanza e sensibilità. Tutte doti positive che in altri tempi avrebbero potuto essere riconducibili solo a una Mamma.
Preso dall’entusiasmo ho condiviso un post sulla Community di Superpapà dove mi é stato fatto notare quanto i “nuovi padri” non amino il termine ritenendolo riduttivo e “antico”.
Negli ultimi dieci anni i papà sono cambiati e il web non ha fatto altro che agevolare la rivoluzione ancora in corso.
Gli uomini hanno iniziato a parlare apertamente di paternità, a confrontarsi senza remore, esibendo, rimossi gli antichi tabù, la sensibilità e l’amore che provano per i propri figli.
Gli stravolgimenti economici in atto hanno fatto il resto: in famiglia si lavora in due e il Padre si occupa, così come la Madre, di svezzamento, crescita, educazione.
I nuovi papà si danno un gran da fare per essere presenti: aiutano la moglie nelle faccende domestiche, fanno la spesa, accudiscono i figli e questo avviene in maniera del tutto maschile.
Il padre odierno non scimmiotta la madre; si comporta da genitore, fa il papà.
La figura paterna si é evoluta entrando in maggiore empatia con la discendenza rispetto a una volta. I Padri continuano a tornare tardi la sera ma passano gran parte del tempo libero a giocare, a fare i compiti, a guardare la TV coi propri rampolli.
Ci si sposa e si diventa genitori sempre più in là negli anni. Un cambiamento che ha regalato momenti di maggiore consapevolezza a tutti.
Una nuova categoria di Padri, della quale faccio parte, rivendica poi a gran voce rappresentanza: si tratta dei Padri Separati.
Non più fisicamente presenti in casa proprio non ci stanno a identificarci con un “Mammo” stante il tentativo di alcuni, fra cui il sottoscritto, di interpretare teneramente il termine.
Il nuovo maschio con figli: Padre, Papà, Superpapà o Mammo?
Recalcati nel suo “Lessico Famigliare” parla del Padre come di colui che porta nel cuore della prole l’esperienza dell’impossibile.
L’analisi grammaticale scompone il termine così: nome proprio di persona, concreto, maschile, singolare.
Mi viene in mente una citazione di Albert Einstein: ”Tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non più semplicistico” e gli aggettivi legati alla concretezza e al genere dicono molto della Paternità ai tempi del web.
Le innumerevoli campagne contro la violenza sulle donne hanno visto come contrappeso la divulgazione di lodevoli iniziative volte a dare lustro ai papà. Una fra tutte la campagna social #IoCambio per i fasciatoi nei bagni degli uomini.
Le recenti vittorie in tema di congedo di paternità e la tanto animata discussione sulla bigenitorialità sono il termometro del cambiamento.
La paternità si ritrova in rete grazie alla nostra consapevolezza. Siamo Uomini, diversi dai nostri genitori, dotati di sensibilità e capacità di accudimento.
Siamo Superpapà per i nostri figli perché loro ci vedono così: amorevolmente disponibili.
Siamo Padri per il resto del mondo e non ci piace proprio l’identificazione con il Mammo così come sono certo che a nessuna mamma piacerebbe farsi chiamare Babba!
Ho portato in Italia la prima piattaforma per genitori separati www.2houses.com che amo definire “catalizzatore di bigenitorialità.
Grazie ad alcuni amici ho creato FamTech Institute www.famtech.it, un’associazione nata per individuare e promuovere soluzioni tecnologiche innovative utili alla valorizzazione delle relazioni in Famiglia.
Con U.Di.RE www.udire.org Uomini e donne in rete contro la Violenza, il primo “Centro Antiviolenza In Genere” in Italia, mi interesso di tematiche legate alle PERSONE vittime di ingiustizie, violenze e maltrattamenti (Uomini, Donne, Bambini, Disabili, Anziani, Lgbti).