Papà blogger e fondatore di Superpapà, chi è Silvio Petta
Silvio Petta papà blogger

Papà blogger e fondatore di Superpapà, chi è Silvio Petta

Tutto iniziò 10 anni fa

Correva l’anno 2010, Natale era appena passato e ci preparavamo ad accogliere il nuovo anno. Ero a casa per le feste natalizie con i miei due bambini, Simone e Gabriele all’epoca di 8 e 6 anni.
Ero un papà attivo e felice di trascorrere il periodo natalizio con loro: mi inventavo attività, giochi, sempre idee nuove per tenerli impegnati.

La gioia della paternità

Essere padre è una gioia immensa, un mix di emozioni bellissime nonostante il carico di responsabilità  non indifferente.
Ero consapevole che per meritarmi il privilegio di essere il loro papà dovevo dare tutto me stesso. E vivevo così la mia paternità, mettendo il bene dei figli al primo posto.

Papà blogger in un mondo di mamme

Il mondo di Internet allora era colmo di siti e blog dedicati alla figura materna, di papà blogger non se ne parlava ancora.
Quando vidi che in rete e sui social noi papà non avevamo la giusta considerazione, lanciai la pagina Facebook Superpapà con l’intento di creare uno spazio dedicato a noi papà: era il 29 dicembre 2010.

Un successo inaspettato

L’idea venne subito accolta bene dal pubblico del popolare social network, la pagina Superpapà acquisiva migliaia di nuovi utenti ogni mese, mamme e papà di tutta Italia interagivano sotto i miei post cercando spesso un confronto. Il tema dei papà era sempre più attuale.

Perché la società moderna non ritiene un papà un genitore a tutti gli effetti?

Le conseguenze erano sotto gli occhi di tutti, a partire dal dramma dei papà separati, ai quali veniva negato il diritto di avere una relazione stabile e duratura con i figli, ai papà lavoratori, consapevoli di avere sempre meno tempo a disposizione da trascorrere a casa con i bambini.

L’esplosione della pagina Facebook

Col passare degli anni la pagina Facebook aumentò esponenzialmente iscritti, likes e commenti, attirando anche personaggi del mondo dello spettacolo come Roby Facchinetti e brand che condividevano appieno la mission di Superpapà.

In tanti ci dicevano che la nostra era “la pagina più bella di Facebook”, una pagina ricca di valore che diffondeva messaggi positivi.

Colonna sonora di Checco Zalone

Addirittura il famoso comico pugliese Checco Zalone lanciò nel 2013, 3 anni dopo il nostro approdo sui social, la canzone Superpapà nel celebre film “Sole a Catinelle”, scritto tutto attaccato come da noi proposto: siamo sicuri che presero spunto dal nostro progetto che era sulla bocca di tutti.

Erano gli anni d’oro della piattaforma Facebook, non c’erano ancora tante limitazioni. Con un singolo post raggiungevo 200.000 persone in pochi secondi; questo mi ha permesso di creare un network di papà blogger in tutta Italia e una community attiva di papà che ogni giorno si ritrova nel gruppo privato per confrontarsi e scambiarsi informazioni di ogni tipo.
Abbiamo scoperto che tra papà c’è un vero spirito solidale e fraterno, tanti i casi di papà aiutati dalla community Superpapà. Un lavoro egregio è stato fatto dai fedelissimi che poi, negli anni, sono diventati i moderatori del gruppo.

L’invito a Parigi come papà blogger per l’Italia.

Nel 2016 fui invitato a Parigi ad un raduno di blogger a tema family organizzato dalla prestigiosa rivista Parole de Mamans, tra 500 blogger di tutto il mondo a rappresentare i papà italiani eravamo in due, io e Francesco Uccello del blog “Mò te lo spiego a papà“.

Dal successo della pagina facebook abbiamo messo in piedi il blog Superpapà, prima in modo artigianale poi sempre più professionale, e man mano tutti gli altri canali social.
Intanto aumentavano le pressioni dei brand per eventi e collaborazioni, da papà blogger a family influencer è stato un attimo.

Una rete di contatti capillare

Lungo tutto questo percorso ho conosciuto tantissime persone da tutta Italia e oltre, tanti genitori, tanti papà che ogni giorno vivono i social per raccontare la loro storia e portare avanti la loro battaglia. Ognuno col proprio stile.

Ne sono passati di anni, ora i papà hanno preso sempre più coscienza dell’importanza del proprio ruolo genitoriale. Siamo tutti d’accordo che ci sono dei retaggi culturali da invertire, vecchi pregiudizi e antiquati stereotipi: i papà possono e devono occuparsi dei figli senza avere l’incombenza di essere chiamati mammi o babysitter.

Vorremo lottare per una società più giusta e più equa, non possiamo più ignorare il disperato urlo delle donne che recriminano parità e uguaglianza in ambito lavorativo e familiare: dobbiamo favorire una reale parità di genere.
Noi papà abbiamo ancora tanto da dire e tanto da fare, per questo siamo qui a sottolineare che Noi papà ci siamo, non solo alla festa del papà!

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