Mia moglie ha il Coronavirus

Mia moglie ha il Coronavirus

Martedì 7 aprile – aggiornamento

Eccomi qua a scrivere l’ultimo capitolo del nostro incubo.
Oggi mia moglie ha ricevuto la telefonata tanto attesa, l’arcobaleno più grande del mondo, l’esito NEGATIVO dei 2 tamponi.
Il medico ha riferito testuali parole:

“Lei signora per la sanità è completamente guarita”.

Finalmente, dopo 27 giorni, io e mia figlia abbiamo potuto riabbracciarla e baciarla.

A te moglie mia, così forte ma anche debole in questo periodo buio che abbiamo vissuto, a te che non ti sei fatta scoraggiare e hai lottato contro questo maledetto virus, a te che hai sopportato tutto e tutti, a te che hai visto impotente un marito da solo con una figlia di 4 anni accudirla 24 ore su 24 anche quando piangeva perché voleva la mamma.
Una sola cosa posso dirti: TI AMO!.

Mercoledì 1 aprile

Ecco un piccolo aggiornamento della mia storia che ho raccontato in precedenza, io e la mia famiglia stiamo uscendo dal tunnel di questo maledetto covid-19.
Mia moglie giovedì farà l’ultimo tampone per l’esito negativo.
Noi siamo rinchiusi in casa dal giorno 10 di marzo, non abbiamo i 10 minuti per le passeggiate, abbiamo aiuti dal comune per fare la spesa, mia figlia di 4 anni ha capito quanto è pericoloso il mostriciattolo.
Abbiamo ancora davanti a noi altri 15 giorni di restrizioni dopo l’esito negativo come da prassi sanitaria.
Vi chiedo di non vanificare tutti questi giorni di restrizioni per la passeggiatina di 10 minuti con i figli.
Nessuno è mai morto per noia o stress, ma migliaia di persone sono morte per il virus e chi è uscito e uscirà dalle terapie intensive ne risentirà per anni magari anche con infezioni o complicazioni.

Fatelo per il bene vostro e dei vostri figli!
State a casa e uscite il minimo indispensabile, i veri super eroi stanno combattendo giorno e notte, non mandiamo a quel paese il loro lavoro.

Giovedì 26 marzo

Eccomi qua con un aggiornamento.
Dopo aver raccontato la prima settimana in quarantena fiduciaria con mia moglie positiva al Coronavirus, vi do notizie della seconda settimana.
Ogni giorno le stesse identiche cose, pulizie approfondite quotidiane e giochi nei limiti con mia figlia.
Mia moglie sempre isolata in camera da letto, sono passati 15 giorni da quella telefonata e, mia figlia ed io, siamo fuori quarantena essendo asintomatici.
Mia moglie dovrebbe fare il tampone a giorni ma, avendo ancora tosse e febbricola a 37° viene prolungato per ancora un po’ l’isolamento.

Grazie a tutti per i messaggi di conforto, spero presto di avere buone notizie da raccontarvi, un abbraccio virtuale!

Vi racconto 7 giorni in quarantena con una moglie infetta da covid-19

Tutto è iniziato nei primi giorni di marzo, mia moglie ha iniziato ad avere dei colpi di tosse grassa. Incuranti del problema Coronavirus in quanto abitiamo in una zona del Veneto in cui non c’erano contagi, non ci siamo preoccupati più di tanto.

Domenica 8 marzo

Arriva domenica mattina, tutti ci alziamo tranquilli, facciamo colazione e ci prepariamo per andare a pranzo dai miei genitori perché festeggiavamo il compleanno di mia figlia è di mia mamma.
Dopo pranzo torniamo a casa come sempre e, nel pomeriggio, vedo mia moglie che inizia ad avere meno fiato quando si muove, tossisce sempre di più e inizia a parlare con voce rotta. Iniziano i primi pensieri e dubbi.
Ci confrontiamo per ripensare ai giretti che ha fatto nell’ultimo periodo e chi abbiamo frequentato per capire se fosse venuta a contatto con qualche positivo. Una volta al centro commerciale,una volta al vivaio, una serata a casa di amici di famiglia è una visita della piccola dal pediatra.
Tutti luoghi dove non ci sono stati contagi guardando la mappa, tranquilli andiamo a letto.

Lunedì 9 marzo

È lunedì e, come sempre, sveglia ore 6:45 per andare a lavoro.
Mia moglie a casa da lavoro in quanto è aiuto cuoca nella mensa dell’asilo e rimane a casa con la bimba. Facciamo colazione tutti assieme e poi vado a lavoro. Ricordo bene che alle 10:00 ora della pausa caffè a lavoro, suona il telefono. È mia moglie e mi dice che fa sempre più fatica a respirare, al che gli dico di chiamare il 118. Poco dopo mi richiama, le hanno detto di stare tranquilla e se ci sono peggioramento di richiamare. Torno a casa da lavoro alle 12:00 è appena entro in casa vedo mia moglie straziata dalla mancanza di respiro, la voce simile a Darth Fener in Star Wars.
Super preoccupato chiamo io il 118 e spiego bene la situazione.
Alle 14:30 arriva un ambulanza e mia moglie parte con me e la piccola a salutarla dalla finestra. Siamo sempre in contatto con il cellulare, nel viaggio in ambulanza le prelevano il sangue e all’arrivo nel pronto soccorso viene messa nella zona rossa assieme ad altre 6 o 7 persone.
Alle 17:00 le eseguono il tampone per il covid-19.

Passano le ore, ore interminabili e arriva l’ora di cena.
Io e mia figlia siamo soli, mia moglie in ospedale senza cibo perché nella zona rossa dove si trova non ci sono distributori di merendine; ogni tanto un bicchiere d’acqua offerto dagli infermieri. Fa amicizia con le persone affianco a lei che stanno condividendo questa situazione. Alle ore 24:00 mi manda un SMS nel quale mi dice di partire per andare a prenderla e di portare qualcosa da mangiare e bere. Carico la bimba in auto, 2 pastine e 4 biscotti e via di corsa. Arrivo al pronto soccorso e trovo 3 autisti di ambulanza a fermare chi arriva per sapere cosa facessero li, dico loro che aspetto mia moglie che era appena stata dimessa. Un minuto dopo la vedo uscire e sale in macchina. Arriviamo a casa e distrutti dalla giornata andiamo a letto ancora non sapendo l’esito del tampone che, solo il giorno dopo avremmo saputo. I dottori l’hanno rassicurata che dalle lastre ai polmoni e dagli esami del sangue era tutto apposto.

Martedì 10 marzo

Decido di non andare a lavoro e aspettare la telefonata del personale medico. Anche questa mattina sono ore interminabili, la bimba che gioca, mia moglie che non riesce a fare molto a causa del mancato respiro.
Arriva l’ora di pranzo e ci sediamo a tavola tutti e 3 come di consueto in questi giorni di chiusura scolastica. Verso le 14:00 arriva la telefonata è vogliono parlare con mia moglie, per circa 30 secondi c’è un silenzio tombale e ad un certo momento mi guarda e mi fa cenno di sì con la testa. In quel momento ricordo che l’adrenalina è entrata in circolazione come uno dei vecchi pit stop di formula 1 con il rifornimento carburante, 3 secondi e le gambe iniziano a irrigidirsi, la voce mi si fa tremolante.
Finisce la telefonata e mi dice che deve isolarsi immediatamente da me e dalla bimba, penso subito al primo piano di casa visto che ha anche il bagno così dalle 14:00 di quel martedì per 15 giorni lei dovrà isolarsi da noi.
Le viene detto che dal tampone è risultato un contagio lieve e leggero ma che potrebbe peggiorare. Arriva una mail con tutte le regole di isolamento da rispettare. Anch’io dovrò avere molti accorgimenti in tutto.
Chiamo i miei genitori avendo anche due fratelli e una sorella ora anche tutti loro saranno schedati come possibili portatori del virus.
Mia moglie chiama i suoi genitori per la stessa cosa.

Mercoledì 11 marzo

“Papà svegliaaaa , ho fameeee!”. Ecco il mio primo risveglio da papà h24.
Ci alziamo, togliamo i pigiami e a tavola per la colazione.
La prima cosa che già mi fa star male è non vedere mia moglie che prepara il caffè, lo faccio io e glielo porto con un bicchiere di plastica è un cioccolatino (ne è molto golosa).
Ora inizia il bello, io sono un ex trasfertista e mi sono sempre adeguato a molte situazioni ma la lavatrice è la mia criptonite.
Disinfetto la cucina, lavo il pavimento e telefono a mia moglie per accendere la lavatrice. Intanto la piccola fra balli, canti e giochi se la passa tranquilla. Preparo il pranzo e porto la pasta a mia moglie con l’ormai piatto di plastica. So già che questa sarà la mia routine per 14 giorni.

Pomeriggio infernale, telefoni che ogni minuto squillano, la bimba e i suoi capricci, non vedo l’ora che arrivi sera per andare a dormire ma è ancora lunga.
Arriva sera e preparo la cena. Dopo cena metto il pigiama alla piccola che poco dopo si addormenta e io esco per fare la serenata a mia moglie che sta sul balcone… almeno così le ho detto quando sono uscito per strapparle un minimo di sorriso.
Un “mi manchi” e un “buonanotte” e via a letto.. ah no sul divano.

Giovedì 12 marzo

Ore 7:30 Papà svegliaaaa! Ho fatto la cacca, altro bel risveglio!
Lavo e cambio la piccola, preparo la colazione per tutti e si ricomincia con la disinfezione di cucina,salotto e bagno.
Prepara il pranzo, lava i piatti, accendi la lavatrice, stendi la biancheria, piega la biancheria, prepara la cena, penso di crollare da un momento all’altro.
Mentre sto cenando sono stato contattato da un membro del gruppo Superpapà che mi offre una delle cose più introvabili ad oggi sulla terra: le mascherine!
Mi butto in un pianto infinito, un uomo che non conosco di persona mi offre delle mascherine, chi mai lo farebbe?
In cambio gli ho promesso una super grigliatona appena sarà tutto finito! Mi preparo e vado a dormire più sereno.

Venerdì 13 marzo

Ore 7:00 “Papà svegliaaaa, ho fameeee!”, anche oggi mia moglie è stabile. Su, lava, prepara la colazione, pulisci, igienizza, stendi e, come promesso, mi arrivano a casa le mascherine mandate dal mio amico superpapà. Appena le ho prese in mano anche lì, un pianto di gioia infinito.
Queste mascherine servono a mia figlia così può vedere la mamma 15 minuti la mattina, 15 minuti al pomeriggio e 15 minuti la sera.
Sarò debitore per tutta la vita a questa brava persona, un papà anche lui che non ha esitato nell’aiutare un altro papà in un momento molto difficile.
Ci siamo scambiati i numeri di telefono e ci sentiamo ogni giorno. Il bello è che abitiamo a 5 km di distanza.
Pranzo, gioca con la bimba e continuiamo con le pulizie di casa.
Questa ormai è la routine di ogni giorno. Un’altra notizia positiva, il comune ci fornisce tutti gli aiuti possibili per le necessità, la farmacia ci consegna a casa quello che abbiamo bisogno, i vicini di casa ci aiutano con la spesa. Insomma, le persone buone e generose ancora esistono.

Sabato 14 marzo

Ore 7:30: “Papà svegliaaaa, ho fameeeee!!. Avanti tutta che dobbiamo affrontare un’altra giornata lunghissima per fortuna che mia moglie è stabile anche per oggi.
Come ogni mattina, colazione per tutti, poi lavarsi e vestirsi e da capo igienizzare tutta casa compreso bucato e stoviglie.
La bimba inizia ad avere dei cedimenti per la mancanza della mamma e non avendo me che la posso abbracciare e coccolare, a volte fa pianti ininterrotti o mi tiene il broncio; provate a capire il mio stato d’animo: le giornate iniziano a diventare noiose, faccio pulizie per far in modo che passi il tempo. Ormai Cenerentola mi fa un baffo.
Inizio anche io a risentire dei colpi, ho sbalzi d’umore e mille pensieri passano come le frecce tricolore. Poi guardo lei, così ancora piccola e mi faccio forza. Per fortuna ho anche amici che ogni tanto si fanno sentire e riesco a fare quattro chiacchiere per distrarmi.
Per il resto,pranzo ,cena e tutto il resto come routine.

Domenica 15 marzo

Ore 7:00 “Papà svegliaaaa… Ho fatto cacca!”.
Mia moglie stabile anche oggi tranne un momento di febbricola a 37°, ho pregato qualsiasi Dio di qualsiasi religione pur che non salisse la febbre e, dopo un po’, è scesa per fortuna.
Questa mattina dopo aver preparato la colazione e vestito la piccola, mi sono dedicato alla pulizia completa del bagno.
Garantisco che se venisse la scientifica non troverebbe un capello manco a pagarlo! Anche oggi la piccolina ha cedimenti e vuole la mamma, io mi sento inutile in questo momento perché non posso coccolarla e abbracciarla, è sempre un rischio per me anche quando le faccio la doccia o la cambio… è proprio una parentesi nera della nostra vita.

La sera dopo cena abbiamo fatto videochiamate ai miei genitori e poi ai miei suoceri tanto per passare quella mezz’ora prima di andare a dormire..

Quando la piccola dorme, mi siedo fuori dalla porta a pensare, qualche lacrima scende un po’ per la paura, un po’ perché non mi è mai mancata così tanto mia moglie. Quando facevo il trasfertista sono stato anche 3 mesi fuori casa ma era completamente diverso, ero a 12 mila chilometri. Saperla a pochi metri da me e non poterla abbracciare mi strugge il cuore.

Lunedì 16 marzo

Ore 6:30 sì alza la piccola e inizia a giocare, io, sveglio, rimango in silenzio e la fisso. Ad un certo punto mi guarda e mi dice:
“Papino sei sveglio, sai che ho fatto tanta cacca?”.
Estate per favore arriva presto che togliamo questo pannolino della notte! Preparo la colazione, spazzo il pavimento, preparo il sugo, metto lavatrici varie e arriva già mezzogiorno.
Dopo pranzo disinfetto tutta la cucina e lavo il pavimento di tutta casa.
Sono quasi le 17:00 e ho finito per ora il mio racconto dei primi 7 giorni in quarantena.

Un papà

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