Quando la cicogna non arriva
Il tema dell’infertilità, sia maschile che femminile, è molto delicato perché tocca non soltanto delle evidenti difficoltà fisiche ma va a sollecitare delle corde emotive che a volte rischiano di fare del male alla coppia. L’importante è non scoraggiarsi di fronte all’ennesimo risultato negativo del test di gravidanza e rivolgersi appena possibile a uno specialista. I medici raccomandano di richiedere un consulto dopo 12 mesi di rapporti mirati e non protetti. L’appuntamento con il professionista aiuta il futuro papà a fare il punto della situazione e a rilevare le possibili cause di infertilità attraverso l’ausilio di analisi specifiche.
Infertilità maschile: quali sono le analisi da fare?
Lo spermiogramma
L’analisi del liquido seminale è il primo esame che viene prescritto e serve a reperire quante più informazioni possibili sugli spermatozoi. Grazie infatti a questa indagine è possibile stabilire la presenza, il numero, la motilità ed eventuali malformazioni degli spermatozoi stessi. Il liquido seminale deve essere portato nel più breve tempo possibile in laboratorio e proprio per questo motivo spesso viene richiesto al paziente di eseguirlo direttamente in loco. Lo specialista se lo ritiene opportuno può associare allo spermiogramma la spermiocoltura, un’ulteriore analisi necessaria per valutare la presenza o meno di infezioni batteriche.
Biopsia testicolare
Se lo spermiogramma rileva la totale assenza di spermatozoi nel liquido seminale (azoospermia), verrà prescritta al futuro papà una biopsia testicolare. L’esame consiste nel prelievo di una piccola quantità di tessuto del testicolo sul quale verrà effettuata un’analisi istologica.
Ecografia prostato-vescicolare ed ecocolordoppler scrotale
Questi due esami sono necessari per analizzare la struttura e le condizioni dei testicoli del futuro papà. Si eseguono inserendo una sonda nello scroto ma sono totalmente indolori. Grazie a queste indagini è possibile scoprire anche la presenza del varicocele, una delle principali cause dell’infertilità maschile.
Dosaggio degli ormoni
Questo esame dosa il livello di prolattina, testosterone, ormoni tiroidei ed estradiolo nel sangue per evidenziare eventuali squilibri a carico della tiroide o degli ormoni sessuali.
Analisi genetica
L’analisi genetica serve per rilevare eventuali anomalie cromosomiche nell’individuo e consiste in un semplice prelievo di sangue.
Infine un consiglio. Ricorda, caro e futuro Superpapà, che soltanto il 30% di casi d’infertilità maschile non sono curabili. Non perdere mai la speranza, affidati alle cure dello specialista e nel frattempo cerca di adottare uno stile di vita sano e attivo, una premessa necessaria per proteggere e stimolare la tua capacità riproduttiva.