Il travaglio: come affrontarlo passo per passo

Il travaglio: come affrontarlo passo per passo

Quando inizia il travaglio?


La prima difficoltà che ti troverai ad affrontare come futuro papà sarà riconoscere l’effettivo inizio del travaglio. Non è facile distinguere un semplice dolore all’utero dall’inizio della contrazione vera e propria. Ti do subito un consiglio pratico. Nei giorni che precedono il parto alla tua compagna si abbasserà la pancia, le verrà un po’ di mal di schiena e si sentirà esausta o, al contrario, sarà piena di energie. A poca distanza da questi segnali inizieranno le contrazioni. Per riconoscerle ti basta prendere un orologio. Sono ritmiche e aumentano di durata e intensità? Bene, ci siamo. Prova a suggerirle un bagno tiepido, l’acqua ha un effetto analgesico in queste prime fasi.

La fase preparatoria


La prodromica è la parte più lunga di tutto il travaglio perché può durare anche giorni. Il corpo della donna in questo momento si sta preparando al passaggio del bambino. In questa fase avviene l’espulsione del tappo mucoso e i dolori al basso ventre e alla schiena diventano sempre più forti. I papà di solito assistono impotenti a questa escalation dolorosa perché non sanno come aiutare la compagna. In realtà c’è una cosa che puoi fare: incoraggiala a camminare. Rimanere sdraiata non la aiuta perché questa posizione aumenta la natura dolorosa delle contrazioni.

La fase dilatante


Questa fase corrisponde al travaglio vero e proprio. Le contrazioni dilatano l’utero fino a fargli raggiungere una circonferenza di 10 centimetri. Per quanto riguarda la durata, caro papà, sappi che varia da donna a donna. Ci sono mamme “veloci”, altre invece impiegano alcune ore. Il consiglio che posso darti in questa fase è aiutare tua moglie sia fisicamente, incoraggiandola a muoversi e a camminare, sia moralmente, facendole sentire la tua vicinanza. Prova a massaggiarle la schiena nei momenti di break tra una contrazione e l’altra.

Fase espulsiva e secondamento


Ci siamo Superpapà, il piccolo sta per nascere! Il bambino è sceso nel canale del parto e la tua compagna avverte forte la sensazione di spingere. Questo è il momento di metterti dietro per tenerle la testa perché, nonostante sia stanca ed esausta, è la fase in cui deve far ricorso alle ultime forze. È fondamentale aiutarla ad assecondare quello che le viene detto dalle ostetriche e dal ginecologo. Dopo qualche spinta il bambino finalmente nasce. Non ti spaventare se dopo un po’ ricomincerà con le contrazioni. Sta iniziando il secondamento, la fase conclusiva del parto e i dolori in questo momento sono necessari per espellere la placenta.

In conclusione, caro papà, il travaglio è una delle avventure più dolorose ma anche più emozionanti. Se posso darti un ultimo consiglio, cercate di considerare ogni contrazione come un dolore che vi avvicina sempre di più alla nascita del vostro piccolo. Se ci pensi, è l’unica sofferenza della nostra vita che ha un fine e un traguardo meravigliosi.

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