Lo scorso 5 dicembre sono stato a Milano alla presentazione dei risultati di una ricerca Ipsos commissionata da Kruk Italia sul rapporto “Italiani e debito: quanto e perché ci indebitiamo”.
Il gruppo Kruk è una multinazionale specializzata nella gestione dei crediti ed è presente in diversi mercati europei tra cui Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania con un team di circa 3000 persone.
In Italia Kruk, guidata dal Direttore Generale Tomasz Kurr, è presente dal 2015 e punta a diventare leader di mercato nella gestione recupero crediti e nell’acquisto di portafogli di debito.
La recente crisi economica e l’incertezza del mondo del lavoro hanno spinto gli italiani ad utilizzare sempre più frequentemente prestiti per i loro acquisti.
Dopo l’acquisto della casa, gli italiani si indebitano maggiormente per fronteggiare un imprevisto che può essere un motivo di salute, la perdita del lavoro o una separazione.
Conosco diversi papà separati che, purtroppo, a seguito di una separazione inevitabile, si ritrovano ad affrontare notevoli spese ogni mese tra il mantenimento dei figli, le spese ordinarie, quelle straordinarie e l’affitto di un modesto appartamento.
Questa difficoltà nel tenere tutti i costi sotto controllo la vivono con vergogna, come se fosse un’incapacità e un fallimento personale.
In Italia possedere un debito è visto ancora come un tabù, la paura di non riuscire a saldare un prestito non ci fa dormire sonni tranquilli specialmente se abbiamo a che fare con operatori del settore recupero crediti che ci assillano con pratiche aggressive.
Kruk propone un modello innovativo e funzionale costruendo relazioni positive con le persone valutando caso per caso:
I collaboratori Kruk vengono formati e preparati per entrare in simbiosi con i “clienti” e capire quali azioni intraprendere per limitare le spese in eccesso.
Di norma si trova sempre una soluzione amichevole, per questo conviene stabilire un contatto nel caso in cui si riceva una lettera da parte di Kruk.
“Ad esempio consigliamo di utilizzare i contanti per gli acquisti di tutti i giorni in modo da avere sotto controllo le spese”, sostiene Tomasz Kurr.
Per liberarsi di un debito si da molta importanza all’aspetto emotivo, per questo Kruk ha ingaggiato lo psicologo Luca Mazzucchelli che conferma: “L’indebitamento è causa di forte stress. Spesso questa condizione porta a chiudersi in se stessi, dando il via a una serie di comportamenti ed evitamenti non utili a sostenere la salute psicofisica della persona. Soprattutto, è importante prendere coscienza degli effetti collaterali cui si andrà incontro qualora non ci si adoperi alla risoluzione del debito. Preoccupazioni e ansie, infatti, possono compromettere la bontà delle relazioni interpersonali, portare l’individuo a isolarsi socialmente fino alla depressione. Affrontando la questione a piccoli passi è possibile uscire da questa condizione, perché il progressivo risanamento del debito è l’azione più efficace per tornare a guardare al futuro con ottimismo.”
Dalla ricerca Ipsos, che ha coinvolto un campione di più di 800 persone tra i 18 e i 74 anni su tutto il territorio nazionale, emerge che 84% dei connazionali accedono a un finanziamento presso banche (76%), società finanziarie (41%) o intermediari che offrono pagamenti rateali all’interno dei punti vendita (10%).
Nonostante questo trend sia destinato ad aumentare gli italiani si confermano risparmiatori tradizionali accumulando grosse quantità di denaro: Il 54% degli intervistati, infatti, risparmia col timore di affrontare gli imprevisti che la vita ci offre, ma c’è anche chi ha l’obiettivo di proteggere la propria vecchiaia (37%) o assicurare il futuro ai figli (32%), piuttosto che per pagare le spese sanitarie (24%).
In Italia vi è una cultura finanziaria debole, legata ancora a strumenti tradizionali, si preferiscono investimenti sicuri con un rendimento quasi nullo. Basti pensare che il 29% delle persone intervistate preferisce tenere il proprio tesoretto sotto al materasso.
In Italia, dove manca una cultura della gestione del debito, Kruk propone una soluzione positiva e ottimale valutando ogni singolo caso e, di norma,
trova sempre una possibilità di rientro dal debito anche con piani rateizzati.
Sanare un debito migliora il rapporto con noi stessi e ci aiuta a tener lontane ansie che possono sfociare in pericolose depressioni.