I papà visti con gli occhi di una maestra
Cosa dicono i bambini

I papà visti con gli occhi di una maestra

I bambini sono la voce della verità

Come insegnante della Scuola dell’Infanzia, se dovessi raccontare cosa mi confidano i bambini riguardo i loro papà, potrei essere denunciata! Eh sì, perché a scuola, la maestra è per i bambini un grande punto di riferimento e diventa inevitabilmente una loro confidente.

“Sai che il mio papà ha aperto la bottiglia di vino e ha sporcato tutto il muro di rosso e la mamma si è arrabbiata?”, “Sai Fede che la mamma doveva andare a lavorare allora ci ha lasciato la cena, ma papà ha preferito andare da Mc Donald’s?”. “Fede sai che quando il mio papà fa le puzzette sotto le coperte io rido ma la mamma dice che non è rispettoso?”.
Questi sono solo alcuni dei segreti che i bambini mi confidano durante la giornata. Perché per loro, ciò che succede in famiglia rappresenta la loro vita e la vogliono portare con sé ovunque vanno, anche quando sono senza genitori.

E così, inevitabilmente scopro il ruolo giocherellone e combina guai dei papà, che fa tanto ridere i bambini!.

Naturalmente i racconti non finiscono qui, ma “entrare nelle case” dei bambini permette di avere una visuale più ampia della società in cui oggigiorno viviamo e tracciare un prototipo del papà moderno.

Come sono realmente i papà

Ecco allora, che nella maggior parte delle case è presente un papà che partecipa attivamente alla crescita dei figli, dove il codice educativo materno e quello paterno sono interscambiabili tra la figura femminile e quella maschile.

Abbandonato il ruolo educativo del padre (già l’uso di questo appellativo non vi sembra rappresenti un ruolo di comando?) del passato che si esplicava attraverso ordini e punizioni e i bambini avevano fondamentalmente timore di questa figura (“Lo dico a tuo padre!”, vi risuona nelle orecchie?), ora il papà si occupa dell’accudimento dei bambini, li accompagna a scuola e prepara la cena.

Certamente questi aspetti rendono più incerto, il riconoscimento di uno ‘specifico’ paterno rispetto a un codice ‘materno’ per anni identificato proprio nelle caratteristiche di affetto, tenerezza e cura.
Ma non dobbiamo assolutamente parlare di “mammi”! Infatti, la specificità che la figura maschile riveste nelle sue modalità di cura, comunicazione, interazione, sostiene e orienta la separazione del bambino dalla mamma, contribuendo ad allargare la relazione duale madre-figlio, facendo in modo che la separazione non sia vissuta come distacco e abbandono, ma come un momento naturale di transizione a nuove interazioni.

Al papà è, quindi, affidato il compito di accompagnare gradualmente il proprio figlio dal territorio del materno a quello della società, favorendone l’emancipazione e sollecitando il figlio a diventare autonomo, capace di una sicura identità sessuale.

Un ruolo fondamentale

L’assenza del papà (così come l’assenza della mamma) o la carenza di questa funzione, possono rendere difficoltoso lo sviluppo psicologico di un bambino che può essere sostenuto da altre figure di riferimento (ad esempio i nonni), cha attraverso la cura, l’amore e il rispetto, possono contribuire in modo decisivo alla crescita del bambino.

Ma quali sono le attività-tipo che il papà di oggi potrebbe/dovrebbe svolgere con i propri bambini per costruire una relazione di fiducia, rispetto e amore?

Se vi interessa approfondire questo tema fate click su questo link e scaricate l’approfondimento riguardo queste attività, buon divertimento!

Mi chiamo Federica Bartesaghi, sono un’insegnante della Scuola dell’Infanzia e mamma di due bambini.
Sul mio profilo Instagram propongo attività per bambini, tratto temi che riguardono la genitorialità, recensico albi illustrati e spiego come costruire giochi handmade.

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