Cos’è l’homeschooling?
L’homeschooling è una forma di istruzione alternativa rispetto a quella impartita dal classico sistema scolastico statale, per i nostri figli, totalmente a carico di noi papà e mamme, o di qualsiasi altro famigliare che sente di avere le conoscenze e le abilità comunicative per trasmettere la propria cultura alle nuove generazioni. Non è un modo per aprire una scuola in casa, è un’educazione parentale, che riesce a costruire un modello di scolarizzazione cucito su misura per orari e didattica, ai nostri figli.
Questo modello di istruzione è previsto dalla nostra legislazione?
Sì, lo Stato italiano lo permette, a tutti i livelli di istruzione, fino alla laurea, previo iter burocratico da seguire e rispettare da parte di noi papà. La prima cosa che dovremo fare sarà inviare una lettera al dirigente scolastico del distretto di nostra competenza, a cui va allegata un’autocertificazione recante le nostre capacità tecniche e le possibilità economiche. Questo servirà come garanzia di serietà nei confronti di questo impegno da parte di noi famiglie, e alle scuole permetterà di fare i dovuti controlli. L’istruzione è gratuita ma obbligatoria per almeno otto anni, lo dice la legge.
Esami di idoneità e passaggio alla classe successiva
Sebbene il modello educativo possa essere scelto da noi papà, è altrettanto vero che ci sono delle linee guida nell’istruzione universali. Ad ogni cosiddetta classe di età corrispondono delle competenze che il bambino dovrà portare a compimento. In prima elementare egli dovrà aver imparato l’alfabeto, le sillabe e la lettura basilare, i numeri e le quattro operazioni fondamentali. Questo significa che – esattamente come i coetanei iscritti in una scuola classica – dovranno essere valutati nel loro apprendimento. Per legge dovranno tenere degli esami di idoneità presso la scuola statale o paritaria più vicina, essendo iscritti come membri esterni.
Non sottovalutare in questa scelta il potenziale sociale della scuola
Se scegliamo di educare i nostri figli in casa, dimezziamo però le possibilità che essi hanno di passare del tempo con i loro coetanei. Dunque sì a questa scelta a patto che favoriamo però le attività extrascolastiche, come gli sport, il teatro, la passeggiata al parco. Il momento ricreativo da condividere con gli amici è necessario per crescere un figlio consapevole e che sappia vivere nella comunità.