Genitori separati senza farne un dramma

Genitori separati senza farne un dramma

Separati durante il lockdown

Il Lockdown ha indicato a molte aziende che una parte del personale potrebbe benissimo lavorare da casa, risparmiando su tempi e costi dovuti agli spostamenti. Contemporaneamente ha anche fatto capire ai genitori separati che è un bene essere in due a seguire i figli nella quotidianità, pur in case diverse, altrimenti da soli non è poi così facile svolgere il proprio smartwork, senza venire risucchiati full time nel loro accudimento.

Il carico principale della quotidianità è certamente sulle spalle delle madri, depositarie privilegiate dei compiti di crescita ed educazione dei figli, sia per una visione madrecentrica dei tribunali, sia per la rigidità di chi non sa vedere il beneficio per i bambini, di una equa frequentazione di mamma e papà con i rispettivi apporti, determinanti per una crescita sana ed equilibrata, aspetto questo che rappresenta fra l’altro un DIRITTO dell’infanzia, riconosciuto con la Convenzione sui diritti del fanciullo, (New York 1998).

Il cambiamento dei padri

Va inoltre sottolineato un cambiamento sostanziale nelle figure paterne, più vicine alla loro prole, con una sensibilità frutto del fatto che si diventa genitori in età più avanzata, così i figli diventano maggiormente un bene da proteggere e vivere con dedizione. L’attaccamento è più responsabile.

In caso di separazione, fra mamme e papà, occorre comprendere il valore della condivisione e non del possesso dei figli, e chi ci riesce fa un grande regalo ai propri figli ed è di esempio per gli altri genitori.

L’emancipazione femminile passa anche attraverso la disponibilità e consapevolezza di entrambi i genitori separandi o separati, che pur riconoscendo la fine del loro rapporto coniugale, si occupano della prole con massima disponibilità e senso di reciproca responsabilità, riconoscendo il valore del ruolo genitoriale che non concludendosi, di fatto protegge per davvero i bambini in un momento delicato come quello della separazione DEI loro genitori ma non DAI loro genitori.

Davanti a genitori decisi non occorrerebbe nemmeno il tribunale, perché l’organizzazione della vita fra persone lungimiranti, rimane un fatto condivisibile e questo è il vero segreto per rimanere possibilisti nei confronti del proprio futuro.

Non è affatto infrequente incontrare persone ad un secondo matrimonio o convivenza che hanno avuto figli da entrambe le relazioni e ricreano così nuclei familiari accoglienti, moltiplicando spazi di familiarità positiva che hanno saputo trovare accordi intelligenti e armoniosi affinché permanga la bigenitorialità un diritto chiaro e disponibile per i bambini.

Dal fallimento alla rinascita personale

Per i genitori separati, poi, ricandidarsi come compagni di vita riesce più facile alle persone che sanno armonizzare le esperienze precedenti con le nuove e che sanno dotarsi di una buona dose di disponibilità verso la quotidianità.

Una chiave del successo consiste nel superare alcuni sentimenti come il rancore ed il senso di sconfitta del fallimento coniugale rimanendo però centrati sulle proprie responsabilità di adulti, sia reciproche sia verso i bambini.

I figli sapranno comprenderci e perdonarci solo se non ci perderanno come riferimento nella loro vita e ci vedranno felici, e, soprattutto, se non saranno coinvolti in drammi familiari.

Ecco che, tolte alcune resistenze culturali, tolti i tribunali e i servizi sociali, farsi guidare da un bravo mediatore familiare può diventare per chi è indeciso ma possibilista, un modo per guardare al futuro immaginando la bellezza di un nuovo affetto e un rilancio per la propria vita.

L’unica separazione da evitare è quella dai propri figli. Essere bravi genitori fa sempre la differenza ma rimane determinante cambiare qualcosa nel diritto di famiglia e qui occorre una classe politica con un senso di responsabilità decisamente più Zen dell’attuale.

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Roberto Castelli
Presidente Ass. Genitori Sottratti - Vice-Presidente del Coordinamento interassociativo Colibrì
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