La prima gita di mio figlio
Potremmo stare qui fino a domani a raccontarci che la prima gita scolastica
dei nostri figli è un importante momento di crescita e un’occasione per
condividere situazioni uniche con insegnanti e compagni. È tutto vero ma alzi
la mano chi non ha mai provato almeno due, e dico due minuti di angoscia pura,
quella alla Shining per intenderci. Al posto di Jack Nicholson però c’è la
dirigente scolastica che sussurra con voce melliflua: “Tre giorni, mio
caro, tre giorni senza mamma e papà”. Pensiamo sempre che siano soltanto
le mamme a reagire male a questo evento così importante per il bambino, invece
anche i Superpapà possono mostrare qualche cedimento.
Il tranquillo
Il papà tranquillo lo riconosci subito. È quello che si mette vicino l’entrata dell’autobus e distribuisce pacche ai ragazzi che salgono e Xanax alle mamme disperate. L’attimo di panico gli è durato due secondi netti, poi sono subentrati in ordine sparso il ricordo di quando anche lui andava in gita e la consapevolezza di avere tre giorni davanti a sé tutti da inventare. Cenetta a lume di candela, partita di briscola e tressette con i ragazzi giù al bar e sonore dormite fino alle undici di mattina. In vacanza non ci va soltanto il pupo ma anche il papà!
Il materno
Il Superpapà materno ha dispensato a suo figlio tonnellate di merendine,
acqua e fazzoletti di carta. Lo ha riempito di raccomandazioni, ha controllato
otto volte mutande, calzini e magliette della salute. Nello zainetto del
bambino ha messo un memorandum dettagliato per la composizione dei pasti, la
temperatura dell’acqua minerale e la lista dettagliata di tutti i conservanti
ed eccipienti da evitare come la peste. La sera prima lo ha riempito di baci e
coccole. Lo guarda salire su quel bus e gli sembra che il tempo gli stia
sfuggendo piano piano dalle mani.
L’apprensivo
Il papà apprensivo guarda alla prima gita scolastica di suo figlio come
al Triangolo delle Bermude ovvero un incidente dietro l’altro. Dal momento in
cui ha firmato l’autorizzazione al viaggio, non ha fatto altro che immaginare
ginocchia sbucciate, bronchiti asmatiche e virus intestinali. Ha resistito a
malapena alla tentazione di infilare l’aerosol nello zainetto del bimbo ma non
ha ceduto minimamente su cerotti e tamponi emostatici. Ha imparato a memoria i
numeri dell’autista, delle maestre, della stazione di polizia, dei vigili del
fuoco e della suocera del sindaco. Il suo motto è: voglio stare tranquillo.
E tu, Superpapà, come hai reagito alla prima gita scolastica di tuo figlio?