Di padre in figlio
Non farò mai questo errore con mio figlio. Penso di aver pronunciato questa frase almeno una volta al giorno durante la mia adolescenza e non perché la mia famiglia fosse un cattivo esempio, ma perché ravvisavo comportamenti, frasi o modi di essere con i quali mi trovavo in disaccordo. Oggi che sono padre ogni tanto ripenso a quel ragazzo in jeans che percorreva una strada lastricata di buone intenzioni. Le ho mantenute tutte? No, perché con il tempo ho capito che determinati errori, se non li elabori con cognizione di causa, ti rimangono appiccicati addosso peggio della colla sulle dita.
Gli errori da non trasmettere ai propri figli
Sembra quasi un monito biblico: le colpe dei padri ricadono sui figli. Solo che invece di colpe qui parliamo di errori, a volte grossolani, altre volte più incisivi e deleteri. Personalmente ho stilato una lista dei 5 errori da non trasmettere ai nostri figli.
Tanto non ci riesci
Sono cresciuto pensando che la mamma è il conforto, la tana, la sicurezza. Il papà deve essere la mano che ti lancia nel vuoto subito pronta a riprenderti. È la figura che ti infonde fiducia nella vita ma prima ancora in te stesso. La nostra generazione era piena di sogni e dotata di una forte carica progettuale ma alcune volte si è scontrata con padri che, arrivando da periodi storici molto duri, tendevano a toglierci la fantasia dalla vita, a favore di una gestione concreta e redditizia.
Spesso ci hanno detto “Tanto non ce la fai”. Non ce la fai a salire sull’albero, non ce la fai a conquistare la più bella della classe, non ce la farai mai a laurearti. Oggi non dico ai miei figli che riusciranno in tutto perché non me la sento di creare superoi. Semplicemente gli dico “Prova, buttati”, tanto Superpapà sarà sempre accanto a te.
Raccontami tutto
Il padre-amico lo riconosci subito perché è quello che ti fracassa i neuroni chiedendoti di raccontargli tutto ma proprio tutto della tua vita sentimental-sessuale. Non indietreggia di fronte a niente, non si preoccupa dell’imbarazzo del figlio ma procede imperturbabile. È una figura scomoda al pari del padre eccessivamente chiuso e austero. Non puoi e non devi sapere tutto di tuo figlio. Esiste un margine di mistero e di cose non dette dentro le quali il ragazzo costruisce il suo mondo ed elabora i suoi pensieri. I segreti, soprattutto quelli piccoli, servono a costruire la sua identità.
Tale padre..
Uno degli errori più comuni? Volere che tuo figlio sia identico a te stesso. Stesso percorso di studi, stesso mestiere, la casa nel medesimo quartiere. Il problema è che hai fatto un figlio, non ti sei clonato. Accettare la sua diversità che sia essa sessuale, politica o di vita, fa di te una padre migliore e di tuo figlio un adulto sano e felice. Aiutalo a essere semplicemente quello che vuole e insegnagli a difendere il diritto di essere se stesso, in ogni momento della propria vita.
Ti ascolto
Al liceo avevo un amico che ci faceva morire dalle risate con i racconti delle cose che chiedeva al padre mentre questi era intento a leggere il giornale in poltrona. A tutto, immancabilmente, questo incauto genitore rispondeva “ah, ok”. Un giorno gli disse perfino che la sua ragazza aspettava un bambino. La risposta? Il solito “ah, ok”. Da ragazzo ridevo, oggi questa scena mi fa venire i brividi. Ritagliamo un momento della nostra giornata per ascoltare veramente quello che hanno da dirci i nostri ragazzi. Un ascolto attivo ci permette di conoscerli meglio e di cogliere quelle piccole note dissonanti che annunciano la presenza di un problema.
Ci pensa mamma
Rivendico il mio diritto di essere padre. Non voglio delegare tutto a mia moglie. Non voglio essere soltanto un padre che porta lo stipendio a casa. Voglio parlare con gli insegnanti, imparare a cambiare un pannolino, a preparare un biberon o a mettere un cerotto. Non voglio che mio figlio pensi a me come una figura sbiadita, un secondo piano sfocato su una vecchia fotografia. Forse, più di tutti, è questo il messaggio che voglio trasmettere a mio figlio. Io ci sono e ci sarò sempre.