L’uomo, il padre, l’animale… Temi particolari, e a portarli in scena ci ha pensato il comico ligure Antonio Ornano, con “Crostatina stand up”. Questa volta il principale oggetto dello studio dell’artista, monologhista accattivante nelle vesti del professore biologo e naturalista, diventa quindi l’animale uomo e le sue dinamiche comportamentali, con particolare attenzione a quelle interne al rapporto di coppia. Ecco così degli sketch esilaranti sulle dinamiche di coppia dove la dolce “crostatina”, alias la sua dolce metà, non perde occasione di mettere a dura prova i nervi del professore. L’etologo più divertente e irriverente del mondo naturale, che calca il palco di Zelig da diverse stagioni intrattenendo il pubblico con paragoni esilaranti tra il mondo animale e il nostro, arriva perciò a teatro. «Lo spettacolo ha debuttato ad aprile a La Spezia – spiega il comico 43enne -, mentre il 4 dicembre sarà a Vigevano (Pavia) per la seconda data. Poi proseguiremo al Teatro Politeama Genovese e quindi, nel 2016, andremo in giro per l’Italia. Si tratta di un allestimento teatrale con un repertorio che poggia sull’esperienza di vari anni, con sicuramente alcuni pezzi visti a Zelig insieme ad altri legati da un filo logico comune. Sarà uno spettacolo da “stand up comedian”: sostanzialmente un monologo – sorride – ma l’inglese è più affascinante». La scenografia sarà particolarmente scarna: «C’è un unico elemento, che poi è in realtà una grande scritta luminosa recante il mio nome. Un qualcosa su cui giocherò durante lo spettacolo e che serve semplicemente a soddisfare il mio ego! Uno dei fili conduttori sarà poi mia moglie, che chiamo “crostatina”. Ma a contribuire allo sviluppo della trama ci saranno anche due personaggi (sempre interpretati da Ornano), cioè un life coach e un uomo che io ricordo come il mio insegnante di teatro, che aveva un rapporto un po’ schizofrenico con la vita».
Al centro del monologo ci sarà l’uomo: «Se dovessi spiegare in poche parole lo spettacolo, lo definirei come “ode all’inadeguatezza del maschio contemporaneo”. Ricordo quando, a 18 anni, mi immaginavo quarantenne e pensavo a un uomo maturo, risoluto… E invece oggi sono qui, chiamato a barcamenarmi tra vicissitudimi matrimoniali e figli!». Il maschio contemporaneo descritto nello spettacolo è insomma tutt’altro che dominante, è un padre e un marito spesso inadeguato e compresso da responsabilità e incombenze che lo portano a sfoghi di rabbia tanto tumultuosi quanto liberatori, per lui e per un pubblico che non può che provare empatia rispetto a situazioni che tutti abbiamo vissuto.
Ornano può essere senza dubbio considerato un amico di Superpapà: «È davvero una bella realtà. Personalmente ho due figli, un maschio e una femmina, e mi rendo conto che quando – per dare tregua a quella santa donna di mia moglie – devo scendere in campo in prima persona, alcune cose non mi vengono spontanee… Sia chiaro, alla fine il maschio ci arriva lo stesso, ma deve affrontare un certo percorso prima di arrivare al punto in cui la donna giunge, invece, in maniera più naturale. Come papà sai di essere importante, ma ti devi creare degli anticorpi che la mamma ha già. Come quando devi portare entrambi i figli in piscina: prima dimentichi le ciabatte, poi lo shampoo… Ma alla fine ce la fai anche tu!».
Emanuel Di Marco